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CERVETERI - È un verdetto che pesa come un macigno. Il Tar del Lazio ha emesso due sentenze che chiudono una delle vicende più lunghe e controverse della vita amministrativa di Cerveteri, e lo fa con una condanna netta: la società Ostilia dovrà restituire al Comune oltre un milione di euro per i lavori in danno realizzati a Campo di Mare. È la conferma formale e definitiva di ciò che l’amministrazione rivendica da anni: aver agito nel pieno diritto, nell’interesse dei cittadini e con assoluta correttezza. Il Comune si era sostituito al soggetto lottizzatore per garantire i servizi essenziali alla frazione balneare, abbandonata a se stessa per decenni. Le opere realizzate – dai sistemi fognari alla pubblica illuminazione – erano necessarie, urgenti e inderogabili. Ora, con due pronunce da 661mila e 406mila euro, il tribunale riconosce la legittimità di quell’azione e obbliga Ostilia a risarcire l’Ente per le spese anticipate.
«Una vittoria della politica che sceglie di metterci la faccia, di assumersi responsabilità, di non lasciare indietro nessuno – ha dichiarato la sindaca Elena Gubetti –. Il nostro impegno, ereditato da chi ci ha preceduti e portato avanti con determinazione, oggi riceve una conferma che va oltre il piano giuridico: è un riconoscimento alla coerenza, alla visione e al rispetto delle regole. Ringrazio il nostro Ufficio Legale e l’avvocato Valerio Morini per il lavoro impeccabile svolto». Ma oltre al fronte istituzionale, è sul terreno politico che la sentenza assume un peso ancora maggiore. A esultare è il Movimento Governo Civico per Cerveteri, forza di maggioranza che dal 2012 guida la città e che fa della “questione Campo di Mare” uno dei simboli della propria azione. «Per anni siamo stati bersaglio di attacchi strumentali – si legge in una nota congiunta del Direttivo e del Gruppo Consiliare –. Hanno provato a fermarci con denunce, esposti, interrogazioni parlamentari, campagne diffamatorie. Ma mentre gli altri parlavano, noi lavoravamo per dare ai cittadini ciò che spettava loro. Oggi non siamo noi a dirlo: è la legge che stabilisce chi aveva ragione».Il riferimento è chiaro: l’opposizione, accusata di aver tentato in ogni modo di ostacolare l’operato dell’amministrazione, ora si trova davanti a un dato incontrovertibile. La doppia sentenza non solo rimborsa le casse comunali, ma demolisce anni di polemiche e diffidenze, restituendo piena legittimità a una linea politica costante e coerente.
La storia è nota. Campo di Mare, frazione costiera dal grande potenziale ma colpita da anni di incuria, avrebbe dovuto essere completata da Ostilia, società lottizzatrice incaricata di realizzare le opere pubbliche previste dalla convenzione urbanistica. Ma di fronte all’inerzia privata, il Comune – già sotto la guida dell’allora sindaco Alessio Pascucci – ha deciso di non attendere oltre, anticipando gli interventi con fondi pubblici.«Lo abbiamo fatto – affermano dal Movimento – perché quella frazione meritava attenzione. Lo abbiamo fatto nonostante ci accusassero di illegittimità, perché sapevamo che stavamo dalla parte della legge e dei cittadini. Oggi possiamo dirlo con ancora più forza: avevamo ragione noi».Tra i lavori realizzati figurano la riattivazione del depuratore, l’impianto di illuminazione pubblica, la sistemazione di strade e servizi. Interventi concreti che hanno cambiato il volto della località balneare. E che ora trovano pieno riconoscimento in sede giudiziaria.La sentenza ha il sapore della rivincita, ma anche della chiarezza: quando un’amministrazione opera con determinazione, onestà e visione di lungo periodo, la giustizia la riconosce e la premia.«Questa – ha concluso la sindaca Gubetti – è una vittoria della città. Di chi ha creduto in un’idea di sviluppo basata sul rispetto delle regole e sulla tutela dell’interesse pubblico. E per chi ancora prova a gettare fango, oggi c’è una risposta inequivocabile: la verità è venuta a galla, e ha il sigillo del Tar».
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