ORTE – A Orte genitori ed alunni di 12 classi delle superiori sul piede di guerra.

Sul sito della scuola, a poco più di 10 giorni dall’inizio delle lezioni, è stata pubblicata una circolare che ha seminato caos e proteste.

“Tenuto conto della nota prot. n. 0011752 del 25.07.2023, della scrivente Amministrazione, in cui si chiedeva al presidente della Provincia di Viterbo, nonché al sindaco del Comune di Orte, la necessità di acquisire una valida alternativa per la collocazione delle 12 classi della scuola Sec. di II grado; - si legge nella circolare – Visto l’imminente inizio del nuovo a.s. 2023/2024;

Considerata la comunicazione della Provincia prot. n. 12412 del 30/08/2023 si comunica che a partire dal 1 Settembre 2023 le classi della scuola secondaria di secondo grado presenti attualmente nel plesso scolastico soggetto ai lavori di abbattimento/ricostruzione dell’edificio saranno in parte distribuite nei plessi dell’Istituto Omnicomprensivo di Orte e, in parte, saranno soggette ad un “doppio turno fino al mese di dicembre 2023 in modo da consentire nel frattempo alla Provincia di stipulare il contratto di affitto con l’operatore economico privato assegnatario” “della manifestazione di interesse indetta dalla Provincia per il reperimento di immobili pubblici da destinare alla scuola e conseguentemente dar modo al privato stesso di poter effettuare i lavori necessari per ospitare le aule mancanti”.

Un documento che, per le modalità e le tempistiche con le quali è stato pubblicato, ha generato immediate reazioni di indignazione tra le famiglie, alcune delle quali riferiscono:

«Ieri (30 agosto n.d.r) è uscita una circolare con la quale si informava che iniziando i lavori di demolizione delle scuole medie, le classi delle superiori, ben 12 tra liceo scientifico e scienze umane, le quali negli anni precedenti occupavano le aule, dovranno essere ricollocate.

Non essendoci spazi a disposizione, l’alternativa proposta è quella di effettuare lezioni pomeridiane fino a dicembre. Si parla di circa trecento ragazzi che dovrebbero andare a scuola di pomeriggio (senza la lucidità mentale della mattina), rientrare a casa alle 20 d’inverno ed interrompere tutte le attività extrascolastiche in alcuni casi portate avanti da anni. La ciliegina sulla torta è che la Cotral, contattata al riguardo, riferisce di non sapere nulla.

Le nostre perplessità su questa comunicazione tardiva sono molteplici – proseguono i genitori – a partire dal fatto che i lavori non sono stati decisi dall’oggi al domani, quindi al momento dell’iscrizione avremmo dovuto essere informati. A settembre ormai tutti i libri di testo sono stati acquistati e, ovviamente non sarebbero gli stessi nel caso i ragazzi decidessero di cambiare istituto».

Nel frattempo i dirigenti scolastici, negli incontri avuti con i rappresentanti di classe, hanno cercato di mitigare la situazione, dicendo che si cercheranno soluzioni per arrecare il minor disagio possibile agli studenti.

La sensazione comune è che, però, i lavori annunciati vadano ben oltre la scadenza annunciata di dicembre, rischiando di compromettere interi cicli di studio e, nello stesso tempo, di generare una migrazione di massa dei ragazzi verso altri istituti.