LADISPOLI – Oltre 30 chilogrammi di pescato privo di tracciabilità è stato sottoposto a sequestro e 7mila e 500 euro di sanzione amministrativa contestata in una pescheria della città. È il risultato di una verifica svolta nei giorni scorsi dai militari della Guardia costiera di Ladispoli-Marina San Nicola. La richiesta di prodotti ittici è aumentato dopo l’arrivo di migliaia e migliaia di turisti con il conseguente maggior rischio di elusione della normativa di settore. E così i marinai coordinati dal comandante, Cristian Vitale, sono piombati nel locale accorgendosi che almeno 13 chilogrammi di pescato, tra cui cernie, dentici e corvine, erano stati acquistati dal proprietario dell’attività direttamente da un pescatore sportivo. Ulteriore pesce, almeno 25 chili, non era stato tracciato ed etichettato. Agli uomini in divisa è stata esposta soltanto la data di abbattimento. Per questo sono scattate multe complessive salate e la confisca di tutto il pesce che è stato valutato idoneo da veterinari specializzati. Già nel pomeriggio di ieri la Capitaneria di porto si è recata nella parrocchia San Francesco d’Assisi per donare tutto il pesce alle persone più bisognose. Questi accertamenti sono svolti sull’intero litorale e anche un ristorante ero stato già sanzionato per le norme sull’Haccp affinché venga sempre tutelato il consumatore garantendo la salubrità degli alimenti. L’obiettivo della Guardia costiera di scongiurare la mancanza di tracciabilità dei prodotti ittici e l'etichettatura carente nelle informazioni essenziali, tra cui la denominazione commerciale, il luogo e il metodo di produzione.

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