S. SEVERA – L’indagine su quanto accaduto la notte del 13 gennaio al Sunrise Ranch di Santa Severa sarà ancora lunga. Molte sono le incertezze sulla reale dinamica dei fatti. Per questa ragione gli avvocati Salvatore Sciullo e Paolo Tagliaferri hanno deciso di non impugnare davanti al Tribunale della Libertà l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Stefano Frignani, accusato di omicidio nei confronti di Massimo Pietroni, il bidello-buttafuori morto nel tentativo di sedare una lite. Molti, secondo la difesa, sono ancora i lati oscuri della vicenda, a partire dal mancato ritrovamento dell’arma del delitto e dai buchi ritrovati sui calzoni di Frignani, attualmente sotto sequestro. Tante anche le discordanze sullo svolgimento dei fatti, raccolte dagli inquirenti tra i clienti presenti nel locale. I riflettori sono ora puntanti sull’esito della
perizia medico legale disposta sulla salma di Pietroni e quella balistica che dovrà determinare il numero dei colpi esplosi, la loro direzione ed il calibro dell’arma usata per uccidere. Il collegio difensivo di Frignani con ogni probabilità porrà attenzione al fatto che le ogive dei due proiettili rinvenuti sul pavimento del giardino nel quale è stato commesso il fatto siano state trovate sotto un tavolino e a grande distanza da dove si presume siano stati esplosi i colpi. Le persone e i soccorsi hanno contribuito a far inquinare la scena del crimine prima dell’arrivo degli investigatori.
Omicidio Pietroni: Frignani resta in carcere
S. Severa. L’indagine su quanto accaduto la notte del 13 gennaio al Sunrise Ranch è ancora lunga Gli avvocati Salvatore Sciullo e Paolo Tagliaferri rinunciano al ricorso al Tibunale della Libertà Non è stata ancora trovata l’arma del delitto che ha provocato la morte del bidello-buttafuori
15 aprile, 2013 • 08:38