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TARQUINIA – La legale rappresentante di una società che operava nel settore delle consulenze e delle attività al sostegno delle imprese è finita nei guai al termine di controlli di verifica fiscale effettuati dalla Guardia di Finanza Compagnia di Tarquinia.
All’esito delle operazioni, gli uomini delle Fiamme gialle avrebbero accertato l’omessa presentazione, per il periodo d’imposta dal 2013 al 2018, delle prescritte dichiarazioni ai fini delle imposte dirette e dell’Iva.
I finanzieri del Comando provinciale di Viterbo, su disposizione della Procura della Repubblica di Civitavecchia, hanno quindi dato esecuzione ad un provvedimento di confisca, anche per equivalente, di beni per un importo complessivo di 141.590,70 euro, in seguito alla sentenza di condanna per reati tributari. La sentenza dispone la misura ablatoria e la condanna ad un anno di reclusione della rappresentante legale della società oggetto di controlli.
In particolare, l’amministratrice avrebbe omesso di presentare la dichiarazione Iva, anno 2013, seppur in presenza di operazioni attive documentate e regolarmente annotate in contabilità per un totale di imposta evasa e non versata pari all’importo indicato nella confisca.
Pertanto, la rappresentante legale è stata deferita alla locale Procura della Repubblica di Civitavecchia per l’ipotesi di reato di omessa dichiarazione, ex art. 5 del D.lgs n. 74/2000.
Nei giorni scorsi, i militari della Compagnia di Tarquinia hanno dato esecuzione alla sentenza di condanna, divenuta irrevocabile nel 2024, procedendo a confiscare interamente, ai sensi dell’art. 12 bis del decreto legislativo, le liquidità finanziarie giacenti sui conti correnti nella disponibilità della condannata.
L’azione delle Fiamme gialle di Viterbo testimonia, ancora una volta, lo sforzo continuo volto al contrasto ad ogni tipo di illegalità economico-finanziaria, con particolare riferimento all’evasione fiscale e frode fiscale, che costituiscono un grave ostacolo allo sviluppo economico.
«Contrastare l’evasione fiscale vuol dire contribuire alle prospettive di ripresa e di rilancio dell’economia del Paese – spiegano dalla Finanza di Tarquinia – e favorire una più equa ripartizione del prelievo impositivo tra i cittadini».
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