CERVETERI – «No alle strumentalizzazioni». La sindaca non ci sta e dopo le polemiche sui giardini sigillati dalla Polizia locale e poi dissequestrati vuole togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Giorni fa due bimbi sono finiti in ospedale al Bambino Gesù. Una piccola di 4 anni e mezzo con trauma cranico, un bambino di 6 anni con 7 punti di sutura alla gamba. Entrambe feriti nel parco Borsellino, da poco tempo restaurato con i fondi del Pnrr. Una valanga di critiche da parte delle famiglie e dell’opposizione politica che senza troppi giri di parole, con le dichiarazioni del consigliere comunale Gianluca Paolacci e dell’ex, Anna Lisa Belardinelli, ha puntato l’indice contro le condizioni dei giardini. «La sicurezza dei bambini non è terreno per fare propaganda – reagisce Elena Gubetti - in merito all’incidente, desidero ribadire con chiarezza e trasparenza quanto è stato fatto. Due bambini si sono fatti male. Un fatto che ci colpisce profondamente e che, come amministrazione, prendiamo con la massima serietà. Prima di tutto, voglio esprimere la mia vicinanza personale alle famiglie. Da Sindaca, ma anche da mamma, non posso che sentirmi accanto ai bambini che si sono fatti male e augurare loro una pronta guarigione».

Poi le spiegazioni sul sequestro. «L’amministrazione – aggiunge - ha chiuso in via precauzionale l’area giochi per effettuare tutte le verifiche tecniche. Il gioco in questione è risultato essere integro, certificato secondo le normative europee, omologato e collaudato. Si tratta di un percorso ludico progettato per stimolare l’equilibrio e la coordinazione, simile ai percorsi avventura, dove il gioco consiste nel muoversi tra elementi sospesi o su superfici in movimento. Solo dopo i dovuti controlli tecnici che hanno confermato il rispetto di tutte le norme e l’assenza di criticità, il parco è stato riaperto». Infine lo sfogo: «Non accettiamo che episodi delicati vengano strumentalizzati a fini diversi dalla tutela del bene comune. Chi parla di “parchi fuori norma” o di “incompetenza” dovrebbe portare prove, proposte, atti concreti, non solo accuse a effetto. Chi siede in consiglio comunale ha il dovere di contribuire, non solo di urlare».

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