PHOTO
In nove mesi gli infortuni sul lavoro nella Tuscia hanno superato le mille unità (1112), quelli mortali sono stati quattro. È quanto emerge dall’ultima elaborazione della Uil di Viterbo, realizzata su fonte Inail che copre l’arco temporale da gennaio a luglio 2025. Comparando gli attuali numeri con quelli del 2024, scopriamo che gli incidenti sul lavoro sono diminuiti di tre unità, erano stati infatti 1115 da gennaio a luglio dello scorso anno. Mentre le morti sono state quattro, una in più rispetto alle tre del 2024. «Il nostro approfondimento fotografa una situazione di costante criticità – afferma Giancarlo Turchetti, segretario
generale della Uil di Viterbo e dell’Alto Lazio – di rischio continuo per le lavoratrici e i lavoratori della provincia viterbese. Infortuni e morti non sono infatti eventi casuali ma il risultato di fattori prevedibili e quindi prevenibili. Ed è del tutto evidente che su questo terreno le azioni messe in campo dal governo e dalle istituzioni non sono state finora efficaci”.
A riprova di quanto sostiene il segretario ci sono i dati regionali che l’approfondimento Uil elenca: 25607 gli infortuni sul lavoro nel Lazio, 24181 quelli registrati nel 2024.Quarantasette invece le morti sul lavoro: 30 a Roma, sei a Frosinone, 6 a Latina, 4 nella Tuscia e una in Sabina. La fascia di età più colpita (14 lutti) è stata quella tra i 55 e i 59 anni, segue poi - con sei casi mortali – la classe di età tra i 60 e i 64 anni. Sebbene il dato degli infortuni mortali registri un calo (erano stati 62 nel 2024), siamo ancora decisamente lontani dall’obiettivo che la Uil persegue e che si sintetizza nella mobilitazione #ZeroMortiSulLavoro. «Servono più investimenti per la prevenzione per i controlli e per la formazione sui posti di lavoro - incalza il segretario Turchetti - Servono accordi aziendali e
territoriali, sanzioni più nette. E le imprese che non rispettano le norme e che non investono in sicurezza non devono più partecipare agli appalti».
La precaria salute e sicurezza sul lavoro nella Tuscia trova infine conferma nelle malattie professionali: delle 3514 patologie legate all'attività lavorativa che l’Inail ha riconosciuto nel Lazio in questi sette mesi, 300 hanno riguardano lavoratrici e lavoratori della Tuscia, nello stesso periodo del 2024 le malattie professionali a Viterbo e provincia erano state 285.
«Il nostro approfondimento fotografa una situazione di costante criticità – afferma Giancarlo Turchetti, segretario generale della Uil di Viterbo – Infortuni e morti non sono infatti eventi casuali ma il risultato di fattori prevedibili e quindi prevenibili». Per Turchetti servono più investimenti per la prevenzione per i controlli e per la formazione sui posti di lavoro. La precaria salute e sicurezza sul lavoro nella Tuscia trova infine conferma nelle malattie professionali: delle 3514 patologie legate all'attività lavorativa che l’Inail ha riconosciuto nel Lazio in questi sette mesi, 300 hanno riguardano lavoratrici e lavoratori della Tuscia, nello stesso periodo del 2024 le malattie professionali a Viterbo e provincia erano state 28.