CIVITAVECCHIA – Oltre cinquanta firme, raccolte tra l’altro in pochissime ore, di una domenica mattina dopo l’ennesima nottata condita da musica a tutto volume e vociare fino all’alba. Sono quelle allegate all’esposto presentato al commissariato di Polizia da parte dei condomini dei palazzi che affacciano sul Pirgo i quali, rappresentati dall’avvocato Patrizio Leopardo, stanno anche costituendo un comitato di quartiere «per rapportarci più facilmente con le varie Autorità, in primis quella giudiziaria - hanno spiegato - visto che l'amministrazione è palesemente assente». Proprio l’amministrazione, secondo i residenti della zona, è rea di aver omesso i dovuti controlli «sulle attività commerciali, consentendo all'illegalità di farla da padrone». La stagione deve ancora entrare nel vivo, ma memori di quanto accaduto lo scorso anno, e con un primo assaggio di lunghe e rumorose serate già nei finesettimana di maggio, hanno deciso di correre ai ripari, appellandosi alle varie istituzioni, per cercare di prevenire problemi e disagi, cercando di coniugare la movida con il rispetto della quiete pubblica. A quanto pare i tentativi con l’amministrazione non hanno avuto gli effetti sperati, in termini di controlli e di attenzione. E così i residenti sono passati ad un primo esposto, depositato al vicino commissariato di Polizia dove sono stati consegnati anche i video delle ultime serate e delle prime risse, con l’avvocato Leopardo pronto ad interessare anche il procuratore capo facente funzione Alessandro Gentile. «È stata autorizzata una discoteca all’aperto?» si sono chiesti. Tanto che nell’esposto hanno fatto riferimento a locali «che si trasformano facilmente in vere e proprie discoteche all’aperto con musica oltre i limiti della normale tollerabilità», ricordando come vi sia un’ordinanza comunale che autorizza «ad esercitare intrattenimento, a condizione che siano “prive di emissioni rumorose tali da pregiudicare il diritto al riposo dei residenti e limitando pertanto le attività sonore ad un livello di musica soffusa o di sottofondo” e sempre “nel rispetto di quanto previsto dall’ art. 659 c.p.”». E invece il riferimento è a «casse ad altissimo potenziale per la diffusione di musica» che caratterizzano la zona, con problemi evidenti per chi abita nella zona e che vede «vibrazioni e scuotimenti delle mura e dei vetri delle abitazioni, oltre ogni umana sopportazione».

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