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ALLUMIERE - Ad Allumiere si torna a parlare dell’abbattimento del salice che venne effettuato il 10 ottobre del 2024.
«Il verde che è stato dichiarato pubblico da alcuni anni, precedentemente concesso in gestione ad alcuni cittadini che se ne prendevano grande cura, è gestito in modo indiretto da chi tanto si diede da fare a far revocare la concessione a chi ne usufruiva - spiega Gabriella Moroni, una cittadina di Allumiere che ha difeso l’albero fino alla fine anche perchè suo marito piantò il salice prima di morire - venne abbattuto un albero di alto fusto non pericoloso per l'incolumità di persone e cose, nonché godente di ottima salute, sostituendolo con la piantumazione di piantine: la messa a dimora delle piantine non è stata fatta dall'amministrazione comunale, ma da comuni cittadini, che per come sono messe le cose non hanno alcun diritto di operare in alcun modo su quegli apprezzamenti di giardino, perché se si impongono delle regole, poi le stesse devo avere valenza uguale per tutti, ma così non è stato». Moroni e altri residenti con lei chiedono che una volta per tutte vengono rispettate le regole e le disposizioni inerenti la gestione del verde pubblico e che vengano rispettate le persone, senza distinzione alcuna. «Abbiamo sottoscritto l'ultimo atto in ordine cronologico e nei prossimi giorni lo consegneremo all'ufficio protocollo del Comune di Allumiere. Facendo seguito alla mie precedenti note sia di richiesta di accesso agli atti ma anche di evidente “mala gestio” della attività amministrativa condotta dal Responsabile dell'area tecnica che ritengo abbiano leso i diritti di una famiglia e di più cittadini e che non fanno bene alla nostra comunità».
Moroni e altri residenti poi ci tengono a precisare: «L'abbattimento dell'albero è avvenuto senza una vera motivazione e in una carenza assoluta di atti amministrativi e tanto meno di perizie qualificate da parte del Comune. Dagli atti in possesso, peraltro ricevuti dopo la decorrenza dei termini e svariate sollecitazione, non si rinvengono ordinanze o provvedimenti ordinativi né tanto meno perizie di tecnici del settore che non solo avrebbero dovuto esserci ma avrebbero dovuto essere alla base della scelta effettuata. La perizia fatta da un tecnico di altra parte e a noi stranamente consegnata era già stata disattesa dallo stesso tecnico del Comune che aveva proceduto subito dopo averla ricevuta alla potatura della pianta. Carenze amministrative e tecniche che dimostrano che la valutazione effettuata dal responsabile dell'ufficio in un pochissimo lasso di tempo è approssimativa e ha negato il diritto del cittadino di poter interloquire e rappresentare le proprie ragioni anche ai fini della salvaguardia e del rispetto dell'ambiente». Sempre la Moroni nella sua nota evidenzia che: «Il mancato avviso dell'abbattimento della pianta ai residenti, alle Forze dell'ordine, alla Polizia Locale dimostrano che si è agito in spregio a qualsiasi diritto normativo e civico dei cittadini. Tutti i comportamenti che ha tenuto la direzione dell’Ufficio Tecnico portano a pensare che si può abbattere e non potare come era ovvio, giusto ed anche più semplice in virtù di un atteggiamento che prevarica le norme, i principi amministrativi e che non guarda al rispetto né dei cittadini e né tanto meno degli altri organi istituzionali. La determina di impegno posticcia evidenzia che non solo non c'è rispetto delle regole ma c'è anche una incapacità professionale nella gestione della cosa pubblica». Gabriella Moroni, la sua famiglia e altri cittadini poi concludono: «La volontà di non mettere a disposizione fin da subito quei pochi atti insignificanti e privi di valutazione sono l'esempio peggiore di chi non è interessato al rispetto delle regole e delle persone. Tutto questo si somma alla faticosa interlocuzione avvenuta, sempre con la direzione tecnica, fatta di poca chiarezza e impegni per abbonire, perlopiù disattesi. In conclusione non posso che rappresentare il mio forte disappunto per quanto accaduto che va contro ogni regola e che in virtù di una posizione di supremazia decide in maniera sbagliata ledendo i diritti dei cittadini». In queste ore, quindi, verrà protocollato l’atto in comune e a difesa del salice abbattuto si sono unite alcune associazioni ambientaliste.
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