È entrata in una yogurteria ha consumato ma, davanti alla richiesta di saldare il conto, ha minacciato il titolare con una siringa sporca di sangue.

È accaduto qualche giorno fa ad Acquapendente dove una donna di 45 anni è finita nei guai.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno proposto al questore Luigi Silipo l’applicazione della misura del divieto di ritorno in quel comune.

Misura che è stata adottata dal questore per cui la donna per un anno dovrà stare lontana da Acquapendente.

Analoga misura è stata applicata a un 46enne viterbese denunciato dai carabinieri per il furto in due bar di Capodimonte di un telefono cellulare e di un cospicuo numero di gratta e vinci.

Per lui il divieto di ritorno per due anni.

Sono solo due delle misure adottate nell’ultima settimana, nell’ambito della attività di prevenzione assicurata dalla polizia con l’obiettivo di garantire la sicurezza e l’incolumità pubblica, nonché di contrastare la commissione di reati. In questo contesto sono stati adottati alcuni provvedimenti del questore nei confronti di soggetti ritenuti socialmente pericolosi. Nello specifico, al termine di accurate istruttorie, condotte da personale della divisione anticrimine della questura di Viterbo, sono stati emanati complessivamente sette avvisi orali nei confronti di persone che dimorano nel territorio della provincia di Viterbo, pregiudicate per reati che vanno dallo spaccio di sostanze stupefacenti a delitti contro la pubblica amministrazione, la persona ed il patrimonio.

Sono stati adottati anche otto divieti di ritorno, per periodi di varia durata, valevoli per il capoluogo e per alcuni comuni della provincia, emessi nei confronti di soggetti resisi responsabili di condotte pericolose per l’ordine e la sicurezza pubbliche realizzate fuori dal territorio di residenza o dimora abituale.