MONTALTO DI CASTRO - I carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Tuscania hanno intercettato e bloccato un ingente carico di droga destinato alle piazze di spaccio del litorale viterbese.

Il carico, pari a 100 chili, riguarda una particolare tipologia mai sequestrata prima in provincia: si tratta infatti di “polvere di marijuana”, nota con il nome di “Kief”.

Il carico è stato intercettato nel pomeriggio di lunedì, in strada, permettendo ai militari di arrestare, in flagranza di reato, due persone, con l’immediato plauso da parte della popolazione per il lavoro svolto.

Tutto è iniziato a seguito di una segnalazione circa lo scarico di un bancale presso la casa di uno dei soggetti, un disoccupato già noto alle forze dell’ordine per i suoi trascorsi giudiziari.

Insospettiti dalla notizia, i militari hanno effettuato un servizio di osservazione durante il quale hanno notato i due soggetti, armati di coltello, intenti ad aprire il cellophane che avvolgeva il bancale. A quel punto hanno deciso di avvicinarsi qualificandosi subito come carabinieri.

I due hanno assunto un atteggiamento molto nervoso e circospetto, asserendo che il pacco conteneva i «ricambi del Folletto», invitando i militari a verificarne il contenuto. Apparendo inverosimile, per la notevole dimensione del pacco, i militari hanno proceduto alla perquisizione del contenuto del bancale che ha consentito di accertare che si trattava di ben 20 involucri in plastica contenenti cinque chili ciascuno, di sostanza stupefacente del tipo proprio “polvere di marijuana”, per un peso totale di 100 chili.

Il rinvenimento di tale tipo di droga ha stupito gli stessi carabinieri, trattandosi la prima volta che una tale sostanza veniva sequestra nella Tuscia.

Immediati e conseguenti gli accertamenti svolti con l’ausilio dei militari specializzati del Raggruppamento investigazioni scientifiche di Roma, che hanno permesso di appurare che la sostanza sequestrata viene definita “kief”, vale a dire una sostanza che si ottiene con infiorescenze completamente essiccate dalle piante di marijuana che vengono fatte seccare per poi essere conciate.

Dalle stesse si estraggono i cosiddetti “tricomi”, ovvero quei minuscoli cristalli che ricoprono le cime della cannabis. Al loro interno è contenuta la resina della pianta, ricca di cannabinoidi. I tricomi sono i diretti responsabili degli effetti provocati dalla cannabis, possedendo tutte le proprietà psicoattive della marijuana nella forma più pura.

I primi approfondimenti investigativi svolti con il confronto tra reparti che sul territorio nazionale hanno sequestrato lo stesso tipo di sostanza, hanno permesso di valutare che il tipo di polvere di marijuana sequestrata, per l’elevatissimo quantitativo di thc solitamente contenuto, era destinata ad essere tagliata per essere poi trasformata in panetti di hashish.

Pertanto, secondo l’ipotesi investigativa, è verosimile pensare che dai 100 chili sequestrati si sarebbero potuti ottenere circa 300 chili di hashish che avrebbero potuto fruttare nella vendita al dettaglio una cifra superiore ad un milione di euro.

Il kief viene spesso ottenuto dalle infiorescenze di piante di cannabis geneticamente modificate per migliorare la qualità e la resa e per ridurne le dimensioni, tali da renderne più difficile l’individuazione da parte delle forze di polizia. Per ottenere 1 chilo di polvere di marijuana sono infatti necessarie anche diverse centinaia di piante.

I due soggetti sono stati immediatamente arrestati e su disposizione della competente autorità giudiziaria di Civitavecchia sono stati associati uno in carcere, presso la casa circondariale di Civitavecchia, e l’altro sottoposto al regime degli arresti domiciliari in attesa della convalida da parte del gip del tribunale di Civitavecchia. Le indagini, coordinate dal pm Alessandro Gentile, proseguiranno sia al fine di comprendere quale sia la filiera produttiva sia le destinazioni di spaccio.

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