CERVETERI - «Marco, angelo biondo, sarai sempre nel nostro cuore». In migliaia stanno ricordando Marco Vannini, nel giorno in cui, esattamente 9 anni fa, il 20enne cerveterano venne ucciso nell’abitazione della fidanzata a Ladispoli con un colpo di pistola esploso dal padre, Antonio Ciontoli. Un giallo a tutti gli effetti con la parola fine messa dalla Cassazione con la condanna per omicidio volontario con dolo eventuale per l’intera famiglia Ciontoli: Antonio, sottufficiale della Marina e membro dei servizi segreti, la moglie Maria e i figli Martina e Federico. Per anni non si è parlato d’altro nelle cronache italiane e finalmente per i genitori di Marco, Valerio e Marina, è arrivata quella giustizia tanto attesa. Sul territorio le istituzioni a dire il vero si sono mosse sin da subito con intitolazioni varie (dal parco pubblico di Cerenova all’auditorium di Ladispoli in via de Begnac) dedicando numerosi progetti al giovane che aveva un sogno nel cassetto: diventare un pilota dell’Aeronautica. Due anni fa poi la scuola cerveterana Salvo D’Acquisto ha collocato una pietra d’inciampo nel cortile del plesso con omaggio speciale degli alunni. Mostre, concorsi e tanto altro ancora per un ragazzo speciale. «Nove anni fa non attivando subito i soccorsi un intera famiglia ha lasciato morire un ragazzo di 20 anni: Marco Vannini. Un abbraccio a Marina e Valerio», è quanto scrive Antonella sempre vicina alla famiglia della vittima. «In questo triste giorno ho postato una foto in ricordo del mio alunno Marco Vannini: è sempre nel mio cuore», scrive la maestra Maria. «In questa notte, 9 anni fa, si consumava qualcosa di più di un delitto. Una perdita per cui un’intera comunità si è ribellata, unendosi al dolore di Marina e Valerio. Così come il resto del popolo italiano. Ci manchi tanto Marco», è il commento di Giuseppe Zito, consigliere comunale di Cerveteri. Marina e Valerio hanno dovuto affrontare anni di battaglie nei tribunali per il processo e sono stati sempre supportati dal calore di migliaia e migliaia di italiani che continuano, a distanza di tempo, a tenere in alto il nome dell’angelo biondo Marco.

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