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CIVITAVECCHIA – Sempre più teso il clima che si respira tra la popolazione e l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Marco Piendibene. Le recenti decisioni in materia di mobilità, sicurezza urbana e gestione del decoro cittadino stanno alimentando un malcontento diffuso, che coinvolge in particolare residenti, professionisti e commercianti del territorio. Tra le misure più controverse figura la trasformazione del parcheggio situato accanto al Tribunale in un’area a pagamento. Nonostante le rimostranze avanzate da avvocati, cittadini e operatori economici, la giunta ha approvato una delibera che prevede l’installazione di una sbarra d’accesso e la gestione tariffata di 180 posti auto e 25 per motocicli. L’intervento è stato presentato come parte di un piano di riqualificazione e valorizzazione urbana, ma nella percezione comune si traduce in un ulteriore aggravio economico, soprattutto per chi quotidianamente frequenta quella zona per motivi di lavoro o residenza.
Non meno accesa è la polemica che coinvolge i commercianti del lungomare, in particolare quelli operanti nella zona del Pirgo. Qui, l’inasprimento dei controlli da parte della Polizia Locale sull’occupazione del suolo pubblico e sulla conformità dei dehors ha generato un clima di forte disagio. Le verifiche, volte a garantire il rispetto delle normative, sono giudicate da molti operatori come eccessivamente rigide e penalizzanti. Una stretta burocratica che arriva in un momento già critico, segnato da un calo significativo dell’afflusso turistico e dalle difficoltà economiche che ancora gravano su molte attività commerciali.
A complicare ulteriormente il quadro, vi è l’escalation di episodi di violenza legati alla movida notturna. Nonostante il Comune abbia varato specifiche ordinanze — come il divieto di vendita di alcolici in contenitori di vetro — e intensificato i controlli attraverso la collaborazione con le forze dell’ordine, risse, atti vandalici e disordini continuano a verificarsi con frequenza, soprattutto nei weekend. Un fenomeno che contribuisce ad alimentare la percezione di insicurezza da parte dei cittadini, e che mette in discussione l’efficacia delle misure adottate finora. Accanto a questi problemi, si segnala anche un crescente stato di degrado in diverse aree della città. Quartieri trascurati, sporcizia, segnalazioni di incuria e abbandono fanno da sfondo a un malcontento che si fa sempre più visibile e vocalizzato, anche sui social e nei canali di informazione locali.
La mancanza di una strategia organica per il decoro urbano sembra acuire il senso di distanza tra amministrazione e comunità. La crescente insoddisfazione della popolazione si manifesta anche sul piano politico, con un’opinione pubblica sempre più critica nei confronti delle politiche comunali. In molti chiedono un cambio di rotta: più ascolto, maggiore trasparenza e un coinvolgimento reale della cittadinanza nei processi decisionali che incidono sul presente e sul futuro della città.
In questo scenario, l’amministrazione Piendibene si trova di fronte a un bivio. Se da un lato è necessario mantenere il controllo sul rispetto delle regole e garantire ordine pubblico, dall’altro appare sempre più urgente adottare un approccio più inclusivo e dialogante. Solo attraverso un confronto costruttivo con i diversi attori della società civile sarà possibile ricostruire un rapporto di fiducia e avviare una pianificazione urbana in grado di conciliare sviluppo, sicurezza e benessere collettivo.
La sfida è complessa, ma ineludibile: rispondere alle istanze di una comunità che chiede di essere protagonista delle scelte e non semplice spettatrice delle decisioni calate dall’alto.