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TARQUINIA- La città di Tarquinia intitola una piazza del lido a Luigi Daga, l’onorevole, ex consigliere regionale, scomparso il 16 dicembre del 2010 a soli 64 anni.
Luigi Daga, personaggio politico di spicco della storia di Tarquinia e della sinistra più radicale, nel 1974 è stato il più giovane sindaco della storia di Tarquinia; assessore e vicepresidente della Provincia di Viterbo e segretario provinciale della Cna negli anni ’80, Daga in Regione Lazio ricopriva l’incarico agli Enti locali.
Capofila di tante iniziative di solidarietà e battaglie contro l’illegalità e la criminalità, Luigi Daga è stato tra i fondatori, nonché vicepresidente, dell’associazione antimafia Caponnetto, impegnata nella lotta alle infiltrazioni mafiose nel territorio. Sempre dalla parte degli ultimi, fedele e coerente promotore della giustizia sociale, negli ultimi anni Luigi Daga si era particolarmente impegnato in attività umanitarie e a sostegno dell’associazione Avad.
Il Comune di Tarquinia con la delibera di giunta numero 54 del 07 aprile 2023 ha formalizzato la volontà di procedere alla intitolazione al compianto Daga di un’area pubblica, individuando allo scopo lo slargo situato nel punto terminale di via Filippo Giorgi, in direzione della spiaggia, in prossimità di Porto Clementino, all’ingresso delle Saline al lido di Tarquinia, proprio a pochi metri dalla sede dell’associazione Avad e dall’abitazione dove l’onorevole aveva scelto di vivere.
Nato a Tarquinia il 6 marzo del 1946, Luigi Daga è deceduto il 16.12.2010 a causa di una grave malattia che lo ha portato alla morte senza mai fiaccarne l’entusiasmo e la passione civile.
Daga è sicuramente l’uomo politico tra i più stimati della città di Tarquinia, anche dagli avversari, che lo hanno sempre apprezzato e rispettato per il suo impegno e la sua onestà e coerenza intellettuale. Già nel 2015, a pochi anni dalla sua scomparsa, alcuni cittadini si fecero promotori di un’iniziativa finalizzata ad intitolare una piazza o una via in suo ricordo, ma soltanto oggi, al superamento dei dieci anni dalla scomparsa, è possibile procedere con la formalizzazione dell’iniziativa. Il consiglio comunale, con deliberazione n.64 del 30.12.2020, aveva già voluto rendere omaggio alla figura di Luigi Daga, in occasione dei dieci anni dalla morte, con un sentito ricordo dell’intera assise, ripercorrendo non solo l’intensa attività politica svolta come sindaco dal 1974 al 1978 al servizio della sua città, ma anche il suo essere sempre in primo piano nel combattere le ingiustizie attraverso progetti umanitari che hanno travalicato i confini nazionali; e nella medesima circostanza, si ribadì la volontà di intitolare uno spazio pubblico a Daga. Lo slargo in prossimità di Porto Clementino è stato scelto «in quanto spazio che ha sempre rappresentato “un luogo simbolo” per la figura di Luigi Daga».
BIOGRAFIA Uomo politico, scrittore e, in generale, personaggio dall’inesauribile energia, dal grande impegno civile e dal forte sentimento di giustizia sociale, Daga è stato esponente di spicco del Pci prima e del Pds e Ds poi, iniziò giovanissimo a militare nelle organizzazioni comuniste. Esordì in politica come il più giovane sindaco di Tarquinia, nel 1974 e fino al 1978; poi segretario provinciale della Cna dal gennaio del 1981 al settembre del 1987; assessore e vicepresidente della Provincia di Viterbo, ha fatto parte del consiglio regionale del Lazio nella legislatura 2000/2005, durante la quale ha ricoperto anche la carica di assessore con delega agli Enti Locali. È stato poi vicepresidente dell’associazione contro le illegalità e le mafie Caponnetto. Promotore, insieme all’Avad, di numerose iniziative di solidarietà in varie parti del mondo. Uomo intelligente, appassionato che non hai mai perso di vista il motivo del suo impegno politico per cambiare la condizione di vita e di lavoro di tanti uomini e donne del territorio. Sapeva ben rappresentare il popolo, rimanendo irremovibile nei valori e nelle battaglie. Molti a Tarquinia sono stati suoi “figli”, che lo ricordano come un padre politico e non un semplice maestro. Un personaggio orgoglioso della sua città nel senso più alto: la sua era consapevolezza di essere parte integrante della città e della sua cultura. Aveva una visione critica del liberismo, con grandi aspirazioni alla giustizia sociale e alla liberazione umana. Era un uomo capace, un compagno ricco di valori e di ideali che ha sempre messo a disposizione dell’intera comunità. Daga, una vita di politica, di volontariato, ma soprattutto di legalità. Tutto, per lui, è sempre stato pienamente vissuto tra pratica di vita e progetto politico, un combattente fino all’ultimo, anzi fino all’ultima possibilità di agire. Per questo motivo non è possibile tralasciare gli anni in cui si è speso, senza mai preoccuparsi dei rischi che poteva correre, per difendere la sua regione e in particolare la Tuscia dalle invasioni malavitose. Da vicepresidente dell’associazione Caponnetto, ha assunto un atteggiamento intransigente contro la criminalità organizzata presente nella zona. Troppo puntuale e forse troppo determinato nell’osservare, in modo oculato, le vicende del territorio e nel redigerne relazioni e dossier fin troppo rischiosi. Attivo difensore del territorio nelle battaglie ambientaliste anche contro la centrale a carbone di Torrevaldaliga a Civitavecchia. Sempre con la penna pronta, Daga ha pubblicato numerosi libri su Tarquinia e su temi di attualità: dalla sanità locale ai temi ecologici, dalle biografie storiche ai saggi politici. Anche nella solidarietà nulla era scontato in Luigi Daga; qualsiasi iniziativa conteneva sempre più aspetti: i libri, gli accordi tra istituzioni, le donazioni, e su tutto l’accoglienza e l’ospitalità dei bambini in Italia, per allontanarli, seppure per poco, dalle guerre e dalle sofferenze.
Sempre presente nei paesi della guerra, degli esclusi, degli ultimi, in tempi e momenti difficili, durante le guerre, oltre gli embarghi, tra profughi e poveri di un mondo non lontano, attaccato ai nostri confini e qualche volta anche dentro i nostri confini. Avversario politico, mai nemico; amico di Arafat al pari degli ospiti della sua Avad; da sempre vicino ai più deboli. Convinto riformatore della politica che nasce dal basso, Daga è stato un politico a tutto tondo, di quella generazione che ha caratterizzato la storia di Tarquinia tra il 1970 e il 2000 e che, insieme con molti altri, ha rappresentato un modo di intendere la politica oggi completamente cambiato.
«Intitolare una strada di Tarquinia a Luigi Daga significa dare il giusto riconoscimento a una persona valida e intelligente, sicuramente coerente, determinato e leale - riporta la delibera - È un modo per rendere onore ad un protagonista dei processi politici, sociali e culturali che hanno caratterizzato la storia recente della nostra città».