CIVITA CASTELLANA - Illegittimo il licenziamento dei tre lavoratori della ceramica Catalano. A confermarlo la sentenza del giudice del lavoro.

«La giustizia ha fatto il suo corso”. Commenta con estrema soddisfazione la segretaria generale Uiltec Alessandra Aldini.

«La sentenza del giudice del lavoro è importantissima: dichiara illegittimo il licenziamento di tre lavoratori della ceramica Catalano, tra cui un nostro dirigente sindacale storico – spiega la segretaria Uiltec – e ne dispone la reintegra nell’originario posto di lavoro e al pagamento di una indennità risarcitoria rapportata all’ultima retribuzione globale di fatto dagli stessi percepita dalla data del licenziamento all’effettiva reintegra, oltre al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali maturati dal giorno del licenziamento fino a quello dell’effettiva reintegrazione». «La vicenda - prosegue Aldini - prende le mosse dal fatto che questi tre lavoratori avevano portato all’attenzione della procura della Repubblica i comportamenti di alcuni componenti della Catalano che ritenevano vessatori. Il tribunale penale di Viterbo intese archiviare il procedimento penale. A seguito dell’archiviazione il datore di lavoro aveva licenziato i lavoratori eccependo il venir meno del rapporto di fiducia, giustificandolo con le denunce che erano state fatte dai lavoratori».

«Del tutto correttamente il Tribunale di Viterbo, sezione lavoro – continua la segretaria generale Uiltec – ha valutato la situazione e ha dichiarato i licenziamenti illegittimi. Questo quanto posso dichiarare sulla sentenza in attesa della lettura estesa, dove potremo leggere le motivazioni che il giudice del lavoro ha addotto e i passaggi giuridici che hanno portato all’accoglimento del ricorso dei lavoratori».

«Per ora posso dire che i diritti dei lavoratori sono stati accolti e sono stati riscontrati come fondati, e come diciamo spesso la giustizia ha fatto il suo corso. L’attività sindacale della nostra organizzazione ne esce rafforzata, proseguiremo sempre nell’intento di essere dalla parte dei lavoratori, per difenderli e sostenerli, laddove ci troveremo dinanzi a soprusi e a comportamenti illegittimi da parte dei datori di lavoro», conclude Aldini.

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