TARQUINIA – Si arricchisce il dibattito sul corridoio tirrenico. Dopo i commenti negativi delle associazioni ambientaliste e degli agricoltori prendono la parola i titolari delle imprese locali che difendono a gran voce l’autostrada. «Ora basta – dicono Tommaso Malagnino, amministratore delegato Isam srl, Benedetto Lenzo, amministratore unico LB Costruzioni srl e Amedeo Girotti, amministratore unico di Costruzioni Girotti srl del Consorzio Tarkna - Basta alle strumentalizzazioni politiche di chi è sempre pronto a dire di no. No alla zona industriale, no all’aeroporto, no al porto turistico, ora no all’autostrada tirrenica. Mentre loro giocano con il politichese, le nostre aziende falliscono. Gli operai sono licenziati e i nostri giovani languono nelle liste dell’ufficio di collocamento». «Sull’autostrada - dicono gli imprenditori - siamo per un sì senza tentennamenti». «Dopo le conseguenze nefaste dei vari patti di stabilità che stanno soffocando anche comuni virtuosi, come quello di Tarquinia, portando sul lastrico decine di aziende, ormai, ostacolare l’inizio dei lavori anche dell’autostrada vorrebbe dire morte sicura. E questo non lo permetteremo. Porteremo in piazza i nostri operai, le loro famiglie e tutti quelli che dall’autostrada potrebbero trarre dei vantaggi in termini di occupazione e sviluppo aziendale». «L’autostrada - dicono gli imprenditori - potrebbe portare in breve tempo un nuovo flusso turistico sulle nostre coste e far riprendere gli investimenti immobiliari, con grandi benefici per tutti. La vecchia Aurelia è ormai obsoleta. Pensare di veicolare il traffico del litorale Tosco-Laziale su una strada a due corsie è da irresponsabili. Le battaglie politiche giuste ci vedranno in prima fila, le strumentalizzazioni di chi si sveglia quando ormai è tutto fatto non ci piacciono e non le condividiamo». «Apprezziamo - dicono inoltre dal Consorzio Tarkna - quanto fatto dal sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola e lo appoggeremo in tutte quelle battaglie che serviranno a tutelare le nostre aziende ed i nostri operai con le loro famiglie». Ma continuano a battere i piedi le associazioni ambientaliste e degli agricoltori che si sono riunite giovedì pomeriggio presso la cooperativa Pantano. Dopo aver dibattuto a lungo sulle ragioni del no all’autostrada, lanciano un appello, chiedendo ai cittadini di intervenire lunedì in piazza. «Invitiamo i cittadini dalle 10,30 ad essere presenti in piazza per sostenere la richiesta di essere ascoltati – dicono - È evidente a tutti che il progetto Sat è in sintesi la trasformazione di una statale in autostrada ai soli fini del pagamento del pedaggio, simile ai progetti di privatizzazione di altre strade statali. Che obbligherà i cittadini a percorrere strade alternative pericolose, onerose in termini di tempo e di carburante in più, perché la viabilità alternativa non sarà predisposta per non perdere gli eventuali utenti che all’ 80% saranno residenti». Ma Mazzola rassicura: «Lavoreremo con la Sat per potenziare la viabilità alternativa e garantire la massima sicurezza delle strade per il traffico locale. Tuteleremo inoltre i cittadini per quanto riguarda gli espropri, che dovranno essere indennizzati in modo equo sulla base dei reali valori di mercato».