LADISPOLI – I calzolai si contano sulle dita di una mano. Eppure sono indispensabili. Ai tempi moderni questo lavoro di artigianato sembra più un miraggio. Tra chi è andato in pensione, chi non c’è più, trovare una bottega anche in una città grande come quella di Ladispoli non è facilissimo. Un antico mestiere, una vera e propria arte quella del calzolaio, trasmessa spesso da padre in figlio, di generazione in generazione. Solo che i tempi stanno cambiando, e progressivamente la società del consumismo, quella dell’usa e getta per intenderci, ha “contaminato” anche questa bellissima professione. Ne parliamo con Salvatore Biscozzi, 65 anni, dove da ben 35 anni ha aperto la sua attività. È ormai un punto di riferimento per la popolazione ma tra un po' anche lui si ritirerà a vita privata. «Beh, l’età passa per tutti – ammette il calzolaio di via Anzio – e posso dire di aver lavorato a sufficienza. Ricordo nel 1988 quando venni a Ladispoli i calzolai erano 12 e i residenti poco più di 16mila. Ora gli abitanti si avvicinano ai 50mila, tra quelli iscritti all’Anagrafe e quelli non censiti, e non si capisce perché i colleghi siano pochissimi. Questo mestiere tra qualche anno forse nemmeno ci sarà più. Le istituzioni locali e non dovrebbero fare qualcosa, intraprendere un percorso per stare vicino alla categoria e trovare un modo per rilanciare questo nobile mestiere». Salvatore ripara scarpe, cinture, borse. Insomma, il lavoro del calzolaio, chissà perché sempre meno di moda. «Si dovrebbe prevedere il futuro – prosegue Salvatore Biscozzi – perché tra un po' non ci sarà chi effettuerà riparazioni. A Roma in diversi quartieri questa figura è scomparsa. È una vera e propria passione più che un lavoro. Ho vissuto anche all’estero, poi ho intrapreso con grandi soddisfazioni questa carriera. Però le cose stanno cambiando rapidamente». E non si deve far fronte solo al consumismo e alla facilità con cui una scarpa si getta nel cestino dell’immondizia piuttosto, ma anche con la crisi energetica che colpisce qualsiasi persona debba gestire un negozio in questo periodo. Tra Covid, guerra e rincari energetici la situazione è assai complicata. «Le bollette sono raddoppiate – ammette il calzolaio – solo per azionare il banco di finissaggio il consumo sale. È un periodo davvero difficile e mi auguro che la classe politica possa fare qualcosa per tutti gli italiani».

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