LADISPOLI – Pescare orate e spigole per piazzarle a ristoranti e locali della città eludendo tutte le normative relative alla tracciabilità e all’etichettatura dei prodotti ittici. È su questo che sta indagando la Capitaneria di porto di Ladispoli impegnati in questi giorni sul litorale per braccare i pescatori amatoriali che per altro non rispettano il regolamento, perché secondo l’ordinanza vigente è proibito in questa parte della stagione pescare sull’arenile dalle 8 alle 20, come stabilito da un’ordinanza comunale, e dalle 9 alle 19 secondo quanto riporta invece il regolamento della stessa Capitaneria. Fatto sta che la guardia costiera ha sequestrato canne e lenze dei pescatori che sono fuggiti dalle scogliere, almeno due, lasciando tutto il materiale in spiaggia. Scene che ovviamente non sono sfuggite ai turisti presenti sull’arenile. Una decina però sono stati sanzionati (ogni multa si aggira sui 200 euro) perché sorpresi a pescare sugli scogli di via Marco Polo e del tratto di via Regina Elena. I villeggianti si erano già lamentati per la presenza di esche lasciate in modo pericoloso sulla battigia e potenzialmente nocive per i bambini e anche per i cani che potrebbero ingerire bocconi amari. Ecco perché, oltre a ricevere la multa, hanno dovuto ripristinare i luoghi portando via ogni cosa: polistirolo, bottiglie di vetro e buste.
Sempre la Capitaneria di Ladispoli, agli ordini del comandante, Strato Cacace, ha inflitto due verbali pesanti ad altrettanti stabilimenti balneari perché nel momento del controllo non avevano il bagnino a disposizione. Sanzioni che in questo caso si aggirano invece sulle mille euro.
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Ladispoli, alla ricerca di orate: blitz della Capitaneria di Ladispoli
I pescatori si sono dati alla fuga lasciando a terra lenze e canne. Avrebbero smerciato i pesci
27 agosto, 2022 • 06:48