Giornata importante quella di ieri per il processo legato al fallimento della Privilege Yard. La società che gestiva la costruzione dei mega yacht clamorosamente fallita dopo anni di lavoro e milioni di euro di investimento. Un fallimento che sta facendo discutere sia nel suo lato civile, con la procedura aperta e contestata anche da diversi creditori che dal lato penale con diversi indagati. Nella giornata di ieri Mario La Via ex amministratre della Privilege Yard e indagato per bancarotta fraudolenta ha richiesto ed ottenuto di essere interrogato dalla procura. Al termine dell’interrogatorio il suo legale Carlo Sartini ha lasciato alcune dichiarazioni alla stampa: «Il dottor La Via ha lasciato alcune dichiarazioni alla procura e speriamo che non siano le ultime. Chiederà infatti di essere sentito un’altra volta. Ha introdotto argomenti utili alla sua posizione, ha spiegato dalla sua ottica quella che è la sua linea difensiva e la sua realtà dei fatti. Una sua lettura della vicenda che cozza molto con la ricostruzione operata dai pubblici ministeri ed in precedenza con quella che è stata l’inchiesta giornalistica. Il mio assistito vorrebbe chiarire molti più aspetti rispetto a quanto detto oggi e chiederà di farlo in altri interrogatori». Il legale di La Via non è voluto entrare nel dettaglio dell’interrogatorio e si è limitato a dichiarare che «questa che stanno facendo in Procura è un’attività ancora investigativa e quindi non è opportuno tratteggiare quelli che sono i contenuti dell’interrogatorio». Sempre nella giornata di ieri è stato sentito anche l’altro indagato Angelo Di Paolo, ovvero il consulente che effettuò la perizia estimativa sul valore dell’imbarcazione per richiedere finanziamenti alla Barklays Bank di Londra. Secondo la procura Di Paolo avrebbe sovrastimato lo scafo. Di Paolo avrebbe anche lui contestato il castello accusatorio nell’interrogatorio da lui richiesto. Secondo indiscrezioni avrebbe sottolineato il suo ruolo di perito nominato dal tribunale e di non conoscere Mario La Via. Intanto sono giorni caldi per quanto riguarda anche il ramo civile della questione. Scade infatti tra pochi giorni il termine ultimo per presentare offerte di acquisto dello scafo e non è detto che non ci siano alte offerte in grado di migliorare quella fatta dalla società maltese Royalton. Sempre che il giudice Bianchi non decida di sospendere la gara come richiesto dalla Air Impianti, una delle società creditrici, attraverso una precisa istanza. Insomma un puzzle da cui si spera di uscire per il bene di tutti in poco tempo.



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