LADISPOLI - «La nostra pazienza sta per finire. Non ci prenderete per la stanchezza prima che lo faremo noi con voi». È chiaro e conciso il messaggio lanciato da Guido Marini, portavoce del presidio di Torrimpietra dove gli agricoltori sono in protesta dal 5 febbraio scorso. Da quel giorno ad oggi poco o nulla è cambiato per un comparto da anni in sofferenza e che in queste settimane ha alzato la testa e la voce per ottenere «il giusto prezzo» per i loro prodotti. Del tavolo richiesto dopo la protesta di martedì scorso non c'è ancora traccia.

«Doveva essere convocato 48 ore dopo ma è trascorsa oltre una settimana». Si è invece riunito il tavolo già programmato precedentemente, quello per le modifiche alla Pac (politica agricola comune) con il ministro «che ha già portato le nostre richieste in Europa».
E guardando proprio all'Europa, a Bruxelles, dito puntato contro le associazioni sindacali di categoria. «Dopo 10 anni di silenzio e abbandono, quando è iniziata la protesta - spiega Marini - prima hanno tentato di screditarci, ora vanno in Europa portando le nostre richieste. Hanno strumentalizzato la nostra protesta». Ma i problemi per un comparto che non intende indietreggiare nemmeno di un millimetro non si fermano qui. «Appena 20 giorni fa è stato emesso un decreto legge che conferiva a tutti i Ca (uguali ai "tradizionali" Caf) a Coldiretti e agli altri sindacati», spiega ancora Marini. Non solo: «Il decreto ci vincola per tre anni al sindacato di iscrizione». Insomma: «Hanno avuto paura delle nostre ritorsioni verso le associazioni di categoria. Una delle nostre prerogative, ora - prosegue ancora Marini - è il ritiro di questo decreto legge che ci vincola ai sindacati. Gli stessi dai quali vogliamo essere indipendenti».


IL COMUNE DI LADISPOLI SI UNISCE A CERVETERI E FIUMICINO. GRANDO: «NON MOLLATE»
Dopo aver incassato la solidarietà delle amministrazioni di Fiumicino e Cerveteri gli agricoltori hanno ottenuto anche quella di Ladispoli (da maggioranza e da opposizione presente all’incontro). «È la battaglia di tutti», ha detto il sindaco Alessandro Grando. «Abbiamo garantito la nostra massima disponibilità. Ci faremo promotori presso i nostri rappresentanti delle istituzioni». E poi l'invito alla sagra del carciofo romanesco dove i rappresentanti del presidio di Torrimpietra potranno avere uno stand dove illustrare ai visitatori le ragioni della loro protesta.

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