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SANTA MARINELLA – Il capogruppo del centrodestra Domenico Fiorelli, replica alle dichiarazioni del sindaco che riteneva le opposizioni in consiglio comunale in fase di decomposizione. «Purtroppo siamo costretti a smentire il sindaco – scrive in una nota Fiorelli - la diserzione del centrodestra è la chiara manifestazione di una protesta silente, compatta ed unitaria, che ha avuto due meriti fondamentali, quello di smascherare tutte le fragilità della sua compagine di governo che tira avanti alla giornata e, soprattutto, quello di irritare il sindaco e spingerlo a correre ai ripari, arrampicandosi sugli specchi. Noi del centrodestra, abbiamo l’abitudine di guardare ai fatti e reagire in modo legittimo e composto, senza le sue urla né invettive a cui siamo avvezzi da anni, né scene di disprezzo per le istituzioni e guerriglia urbana alle quali, la sinistra, ci ha abituati sin dal lontano 1968. Impari, piuttosto, a non disattendere sistematicamente le nostre richieste di atti, le interrogazioni e le mozioni che vengono presentate e vedrà che non ci sarà posto per contestazioni di questo tipo, ma soprattutto deve fare attenzione a quello che racconta ai cittadini che non sono sprovveduti né disattenti. In quanto avvocato, Tidei, sa bene che il reato previsto e punito dall’art.314, peculato d’uso, è procedibile d’ufficio e non a querela di parte, dunque non esiste denuncia di Fiorelli ma solo il deposito presso la stazione locale dei Carabinieri, quale atto dovuto, di quella lettera anonima ricevuta in Comune. L’autorità giudiziaria, in base alle proprie valutazioni, si è mossa in maniera autonoma e indipendente e la sua continua voglia di rimescolare le carte, porta a domandarci quante altre volte avrà raccontato una realtà dei fatti riveduta e corretta a proprio uso e consumo”. “Potevamo scegliere qualcosa di più eclatante – conclude Fiorelli - ma, oltre che in rappresentanza del centrodestra, con questa protesta simbolica abbiamo scelto di dar voce anche a quel 42% di cittadini che si sono astenuti dal voto, delusi dal suo modo di far politica. Dunque, quale altro sistema se non proprio l'astensione che è un diritto sacrosanto che nessuno deve violare, ma solo porsi delle domande”.
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