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CIVITAVECCHIA – Porta Marina, zona storica della città a ridosso delle antiche mura della Rocca, è tornata oggi al centro delle cronache.
Nel pomeriggio, un’operazione congiunta della Polizia di frontiera e della Guardia costiera ha portato al sequestro della baraccopoli sorta a pochi metri dalla darsena, un’area da tempo sotto osservazione e non nuova a polemiche.
Il blitz, condotto in pieno giorno, ha messo in luce una situazione ben diversa dall’immagine esterna di semplici baracche di pescatori: dietro le lamiere e le strutture improvvisate si celavano infatti veri e propri alloggi, ricavati abusivamente nel corso degli anni. In un solo edificio, che dall’esterno appariva come una comune baracca, gli agenti hanno rinvenuto ben sette unità abitative, realizzate senza alcuna autorizzazione e in totale violazione delle normative urbanistiche.
A quanto pare gli abusi non sarebbero episodi isolati ma il risultato di una trasformazione progressiva e irregolare, che ha interessato più strutture lungo il fronte a mare. Un sottobosco cresciuto nell’ombra, a ridosso di un’area vincolata e di grande valore storico e paesaggistico.
Le forze dell’ordine hanno posto i sigilli all’intera struttura, interdicendone l’accesso.
L’operazione non è passata inosservata: numerosi passanti e residenti hanno assistito all’intervento, che ha suscitato reazioni contrastanti tra chi da tempo chiedeva un intervento per restituire legalità al porto e chi si era ormai abituato a vedere in quelle baracche qualcosa di caratteristico legato al porto di un tempo.
L’indagine ora prosegue per chiarire le responsabilità delle trasformazioni abusive e verificare eventuali profili di rilevanza penale. Porta Marina resta al centro di interrogativi irrisolti: come è stato possibile che per anni le baracche si trasformassero in case, a pochi metri dal cuore della città storica, senza che nessuno intervenisse?