LADISPOLI - «Presto potrebbero schiudersi le uova e sarà un’altra stagione all’insegna del granchio blu». Si teme, come lo scorso anno, l’avanzata dei molluschi killer che hanno iniziato in realtà a creare danni su quasi tutte le coste italiane. Corrado Battisti, gestore della palude di Torre Flavia per Città Metropolitana, teme in realtà l’invasione dei granchi colorati all’interno dell’oasi naturale che attraversa i comuni di Ladispoli e Cerveteri. Più a sud, verso Porto Pidocchio, sarebbero state inserite delle reti di contenimento proprio per contrastare i granchi divoratori di molluschi. «Prevediamo un’estate difficile – interviene Battisti - finora sono state messe due nasse da pesca nel tratto di Porto Pidocchio. Vediamo se riusciranno quanto meno ad arginare l’invasione. Non esistono, inoltre, predatori di granchi blu a causa delle loro dimensioni notevoli. Le femmine avranno scaricato centinaia e centinaia di uova nei canali». I timori degli esperti sono a medio-lungo termine. «La realtà faunistica del monumento naturale – prosegue Battisti - nel corso del tempo potrebbe mutare repentinamente. I granchi potrebbero colonizzare la costa in un breve-medio periodo e con le chele che posseggono creare ancora più danni». Approdato ormai nei ristoranti, il granchio blu continua a far discutere, e creare alterazioni anche al mercato, oltre che all’ecosistema marino.

A Ladispoli, ma anche in altre località, il numero delle vongole sarebbe diminuito proprio perché predato da questa specie aliena che ormai si è insidiata a pieno anche sul litorale nord. Dopo il boom di Natale, in questi mesi la situazione sembra essere tornata alla normalità. Ma le uova pronte a schiudersi non sono un bel segnale. «Ultimamente – racconta Massimiliano Civero, titolare di una pescheria di Ladispoli – si erano trovate con più fatica le vongole, in particolar modo i lupini. Con le veraci non ci sono stati tanti problemi. Uno scenario impensabile fino allo scorso anno comunque. I granchi blu sono saporiti e i nostri clienti. A differenza del granchio normale, diciamo, hanno però meno polpa».

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