CIVITAVECCHIA – «Ti chiediamo che questa croce fermi l’indifferenza nel nostro cuore, ci faccia sentire davvero fratelli corresponsabili e ci consenta di impegnarci per portare nel mondo il seme della speranza di una vita nuova e di una civiltà dell’amore che si fonda sul tuo amore». 

Così il vescovo Gianrico Ruzza ha salutato i tanti giovani che ieri sera hanno animato la Via Crucis cittadina a Civitavecchia promossa dai diversi gruppi diocesani di pastorale giovanile.

“I Care – Mi sta a cuore” è lo slogan di don Lorenzo Milani che ha fatto da filo conduttore alle diverse stazioni proposte nella Via Crucis. Quel “mi sta a cuore” ha permesso di associare ad ogni immagine del doloroso cammino di Gesù verso il Calvario i problemi che i giovani sentono attuali: dalla crisi ambientale al bullismo, dal tema sempre troppo attuale della violenza sulle donne al fenomeno degli hikikomori. Fenomeni verso i quali a volte c’è un atteggiamento di indifferenza, in altri casi di passiva rassegnazione sentendoci impotenti.

«I nostri ragazzi – ha detto il presule - ci hanno proposto delle meditazioni che sono frutto di un percorso di riflessione: presentiamoci al Signore portando nel cuore anche i tanti giovani che non erano con noi questa sera, che erano perduti in qualche sala slot, oppure davanti agli schermi di un computer o soli dentro la loro cameretta. Davanti alla croce possiamo davvero invocare con amore, amicizia e prossimità di essere di nuovo amici».