CIVITAVECCHIA – Tracciare un percorso per il futuro della Protezione Civile Europea e del Meccanismo di Protezione Civile (UCPM). Con questo obiettivo il coordinatore dell'Unità di Crisi Valentino Arillo ed il dirigente Giulio Iorio hanno partecipato all'8° Forum Europeo di Protezione Civile 2024 a Bruxelles, portando nel cuore dell’Europa il “modello Civitavecchia”, potenziato negli ultimi anni. Arillo - recentemente entrato nel Consiglio Nazionale dei Disaster Manager Italiani - e l'ingegner Iorio che da diversi anni dirige per l'amministrazione comunale il settore di protezione civile, hanno portato la voce di Civitavecchia riflettendo criticamente insieme agli altri partecipanti sul passato, identificando cosa ha funzionato bene e cosa si sarebbe potuto fare di meglio.

«Negli ultimi anni – hanno spiegato –  il mondo ha assistito a una crescente frequenza e intensità di disastri di diversa origine, esacerbati dagli impatti dei cambiamenti climatici. Estensione d'incendi, eventi meteorologici estremi, terremoti, grandi emergenze pubbliche, conflitti armati, e le azioni ibride hanno causato la devastazione della vita umana, della proprietà, dell’ambiente e del patrimonio culturale ereditato. Shock sistemici come la pandemia di Covid-19 e la guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina evidenzia la natura complessa, intersettoriale e transfrontaliera delle sfide che si pone l'Europa e si trova ad affrontare, oltre alla necessità di una solidarietà continua e di un approccio integrato, multi-rischio e approccio interdisciplinare per una prevenzione, preparazione e risposta efficaci. In collaborazione con i suoi Stati membri e altri partner, l’Unione europea ha guidato gli sforzi per costruire un’Unione più resiliente alle catastrofi e attrezzata per affrontare un’emergenza panorama dei rischi sempre più complesso e in evoluzione, ora e negli anni a venire».

Nel corso di due giorni, più di 1.550 persone provenienti da oltre 70 paesi si sono impegnate in discussioni, scambio di conoscenze e buone pratiche, networking e costruzione di comunità. Le autorità di protezione civile e di gestione del rischio di catastrofi a diversi livelli della governance, dei primi soccorritori e delle organizzazioni della società civile, del settore privato, della scienza e mondo accademico, istituzioni dell’UE e organizzazioni internazionali partner.

«Sono onorato di rappresentare Civitavecchia in ambito internazionale - ha dichiarato il coordinatore Arillo - con un modello di protezione civile che abbiamo costruito insieme ai magnifici volontari del Gruppo Comunale, con il supporto e la professionalità del dirigente Giulio Iorio e soprattutto dei vari Sindaci e dirigenti delle Strutture Operative Nazionali che si sono succeduti dal 2010 ad oggi. Sicuramente con i numerosi interventi di tutti i colleghi ai diversi tavoli, possiamo contribuire alla crescita di comunità più forti su livello locale, regionale, nazionale ed europeo e tracciare un percorso per il futuro della società civile europea».

«Abbiamo avuto modo di presentare una diversità di idee e prospettive – ha aggiunto il dirigente Giulio Iorio – politiche e pratiche, portando ad esempio quello che abbiamo dovuto affrontare a Civitavecchia in questi anni, di come abbiamo organizzato la logistica di Pronto Impiego, il Centro Operativo Comunale/ Misto, dove ha visto la sua massima efficienza durante l'Emergenza Covid 19, ospitando all’interno degli uffici tutte le rappresentanze consolari che dovevano organizzare il rimpatrio dei propri connazionali».

Un contributo importante affinché altri lo possano adottare come già successo in Italia, ricordando i traguardi raggiunti in questi anni, uno tra tutti, il protocollo scientifico con ENeA e C.I.S.S.T.E.Ma., per lo studio e ricerca di tecnologie e procedure, nel campo delle emergenze, le esercitazioni Interforze in "dual use" con le forze armate e Forze di Polizia. «Saremo attenti ad esplorare le sfide e le opportunità future, anche economiche – ha concluso Arillo - con progetti europei da portare sul nostro territorio».

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