TOLFA - Il consiglio comunale di Tolfa approva all'unanimità la mozione presentata dall'assessore Antonio Stefanini ed esprime con forza netta contrarietà "ad una eventuale ipotesi di insediamenti di scorie radioattive sul territorio". Appresa la notizia dagli organi di stampa, della pubblicazione della ''Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee'' dalla quale si evincono le possibili zone per ''Depositi Nazionali dei rifiuti radioattivi'' l'amministrazione comunale di Tolfa, grazie all'iniziativa dell'assessore Stefanini dice no al progetto di portare sul territorio questi pericolosi rifiuti radioattivi ed evidenziano che: "La redazione di tale elenco è avvenuta senza alcun confronto con le amministrazioni ed istituzioni locali delle zone citate" e che: "tra le 67 aree individuate sono presenti ben 24 aree tra Toscana e Alto Lazio, e nello specifico alcune nelle località di Montalto di Castro, Tuscania, Tarquinia, sulle quali gravano già pesanti servitù nazionali". Dato atto che il Comune di Tolfa, seppur non confinante direttamente con i comuni sul quale detta decisione andrà ad incidere, ma comunque non troppo distante da uno dei siti individuati "per senso di responsabilità e coerenza è giusto l'aver espresso in maniera istituzionale e ufficiale la netta contrarietà a tale idea in forza dell’azione sinergica tra le amministrazioni interessate, al fine di tutelare un territorio già fortemente penalizzato dalla presenza di innumerevoli fonti inquinanti e da una conseguente situazione ambientale e sanitaria estremamente critica - si legge nella mozione votata e sottoscritta dal consiglio comunale di Tolfa - abbiamo ritenuto, pertanto, opportuno porre un argine deciso a qualsiasi ulteriore ipotesi di pericolo per il territorio, l’ambiente e la salute dei nostri cittadini ed esprimiamo con forza la netta contrarietà della nostra amministrazione comunale di Tolfa ad una eventuale ipotesi di insediamenti di scorie radioattive sul territorio, anche a prescindere dalla veridicità delle notizie arrivate dai media. Invitiamo il Governo e i Ministeri competenti ad elaborare forme alternative di stoccaggio, specie nelle località che hanno fatto della salubrità del territorio il proprio tratto distintivo, attraendo turisti e risorse economiche, come le aree della Maremma Laziale".