LADISPOLI – Stava scontando i domiciliari a Ladispoli, dopo il trasferimento dal carcere siciliano di Caltanissetta. Per Antonio Di Martino, boss della camorra, si sono spalancate le porte del carcere di Civitavecchia dopo l’arresto avvenuto ieri mattina ad opera dei carabinieri della stazione locale di via dei Narcisi. Quarantatreenne, originario di Castellammare di Stabia, è stato ammanettato dai militari su ordine della Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Napoli in virtù di una sentenza definitiva della Corte di Cassazione. A Ladispoli era arrivato nel mese di marzo, dopo che l’Autorità Giudiziaria gli aveva concesso di restare agli arresti domiciliari in attesa del pronunciamento della Suprema Corte che di fatto ha infine rigettato il ricorso presentato sancendone la condanna in via definitiva. Tanti i reati contestati al rampollo di Leonardo 'o Lione: estorsione aggravata continuata, detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, lesioni personali aggravate, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, commessi in Gragnano e nell’area stabiese tra il 1997 e il 2021. Ora dovrà ora scontare una pena definitiva di 7 anni e 8 mesi di reclusione. È stato anche imputato nel processo “Olimpo” per plurime estorsioni aggravate dal metodo mafioso.

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