Annamaria Lupi

L’allegria irrompe nell’istituzionale sala d’Ercole, sede del consiglio comunale. E’ il Carnevale viterbese, bellezza. Colori, musica e maschere per la presentazione della manifestazione che ritorna dopo due anni di fermo, causa pandemia A capeggiare le delegazioni dei gruppi mascherati in aula è Lucio Matteucci, organizzatore della manifestazione, che si presenta con uno splendido costume damascato realizzato dalle sapienti sartorie di Venezia. L’entrata della sindaca Chiara Frontini è salutata con una ola dai gruppi mascherati che li saluta esprimendo «immensa gioia nel vedere tutti questi colori e questa spensieratezza in questa sala». «Finalmente torna il Carnevale in piazza, torna la socialità, tornano gli scherzi e la goliardia».

Una manifestazione in cui «il Comune ha fatto la sua parte, sostenendola a livello logistico e soprattutto sostanziale rispetto al passato». Enunciato in numeri il Carnevale viterbese 2023 vedrà sfilare 19 gruppi mascherati - per un totale di 600/700 figuranti provenienti da Viterbo e dagli ex Comuni di Bagnaia, San Martino e Grotte Santo Stefano e anche da Nepi e Vitorchiano -, 5 carri allegorici trainati da trattori e altri più piccoli montati su apetti. «Riunire la comunità dopo tanta tristezza, tra guerra difficoltà economiche e terremoto, non è facile» ammette Matteucci che poi avvisa «non vi aspettate il carnevale di Viareggio, perché fino a dicembre non sapevamo se avremmo potuto realizzarlo visto le notizie che arrivavano dalla Cina sul Covid». Appuntamento sabato 18 dicembre per il corteo che sfilerà sul “percorso della viterbesità”, come lo ha definito, perché seguirà lo stesso tracciato della Macchina di Santa Rosa.Partenza alle 15 da piazza San Sisto per arrivare in piazza del Comune, poi via Ascenzi, via Matteotti e piazza del Teatro con il gran finale. Tutti a ballare al centro della piazza. Ad aprire il corteo saranno gli sbandieratori del Pilastro con le majorettes e la banda musicale di Viterbo.

Tanti i temi a cui sono ispirati i carri e i gruppi mascherati: le Donne bottiglia da Nepi, la famiglia Addams, Alice nel Paese delle meraviglie, Il “Monno'” a sé da Bagnaia , Blues Brothers, le Comari dal principato di San Martino, le famose lavandaie di Bolsena, le Apette di Vitorchiano, Re Carnevale da Grotte Santo Stefano. Per citarne solo alcuni.Al di là della valenza sociale, Matteucci ha tenuto a ricordare che la tradizione del Carnevale viterbese vanta 800 anni di storia, documenti storici lo fanno risalire al 1198.C’è poi da evidenziare il ritorno turistico dell’evento: «Sono in arrivo camper da Città della Pieve, b&b e ristoranti hanno diverse prenotazioni e un tour operator ha organizzato un pacchetto di alcuni giorni che, oltre alle manifestazioni carnascialesche, prevede visite in città e nei paesi della provincia e alle terme».

Insomma i carri allegorici portano a Viterbo non solo allegria e spensieratezza ma anche economia. Dopo la sfilata del 18, il Carnevale viterbese tornerà, con una festa dedicata ai bambini, martedì grasso in piazza del Teatro. E per sabato la sindaca Frontini, insieme all’assessore ai Servizi al cittadino Katia Scardozzi, promette «aspettatevi qualche sorpresina anche dagli amministratori». Il giusto coronamento della conferenza stampa è il valzer improvvisato tra la prima cittadina e Matteucci. E' il Carnevale viterbese, bellezza!