LADISPOLI – Palazzo Falcone userà il pugno duro contro l’evasione fiscale intensificando l’attività focalizzata al contrasto del “buco” dopo aver riscontrato numerosi illeciti. Terminati gli accertamenti degli anni scorsi, per i quali non sono arrivati tutti i pagamenti richiesti, la palla passa ora all’agenzia Riscossione, che ovviamente non farà sconti a nessuno. Basta sfogliare l’albo pretorio e cliccare su una delle tante determine dirigenziali per rendersi conto di quale sia la voragine provocata dal mancato incasso di Tasi, Imu. Quindi si andrà avanti con il procedimento dell’approvazione dei ruoli di riscossione coattiva che si aggirano intorno ad 1 milione di euro. Scandagliando a fondo la delibera, si nota come l’importo maggiore sia quello della Imu, pari a 710mila euro, a seguire la Tari (200mila) e la Tasi (41mila). Accertamenti per altro sono in corso anche per quanto riguarda il pagamento della refezione scolastica, altra imposta spesso non regolarizzata dalle famiglie. Una particolarità. Anche nell’anno precedente il mancato incasso si aggirava sempre su 1 milione di euro. Sommando l’imposta sulla nettezza urbana, il passo carrabile, la refezione scolastica, l’occupazione del suolo pubblico e il servizio idrico, la voragine scoperta dai funzionari del municipio supererebbe i 3 milioni di euro anche se Tasi e Imu sarebbero appunto le imposte meno saldate dalla popolazione. Dai tributi alle multe non riscosse. È un altro obiettivo del biennio 2023-2024 quello di riuscire in qualche modo a fare cassa sulle sanzioni ricevute da chi non ha rispettato il codice della strada. Anche su questo fronte si fa fatica ad incamerare le cifre corrette. Tuttavia l’azione di recupero delle imposte è orientata – per il municipio - a garantire il rispetto di legalità e giustizia sociale. Le attività sono tuttora in corso e, nelle prossime settimane, verranno implementate attraverso task force specificatamente costituite per la lotta all’evasione dei singoli tributi.

©RIPRODUZIONE RISERVATA