LADISPOLI - Mangiano soprattutto vongole, telline e cozze. Possono anche causare notevoli problemi all'ecosistemas in cui oggi si trovano e in particolar modo ai banchi di posidonia di cui è pieno il mare davanti a Torre Flavia. Sono i granchi blu.
Arrivati da circa un anno sulle coste ladispolane rischiano di diventare un vero e proprio problema. «Lo scorso anno se ne contavano circa 6-7 esemplari - ha spiegato il responsabile della Palude, Corrado Battisti - avevano scaricato le uova nel canale» e intorno al mese di marzo, diversi di questi piccoli esemplari sono stati ritrovati spiaggiati. Segno dunque che «le uova si sono schiuse».
A segnalarne la presenza in un'area che va da Passoscuro a Santa Marinella sono in particolar modo i pescatori di Porto Pidocchio che da questo nuovo esemplare, specie autoctona delle coste atlantiche del continente americano, potrebbero ricevere solo danni. «Il granchio blu - ha proseguito ancora Corrado Battisti - ha un grosso impatto sui molluschi come le cozze, le vongole e le telline» di cui si nutre. E non hanno predatori. «Sono troppo grandi. Gli aironi ad esempio possono riuscire a mangiare i piccoli, ma gli esemplari più grandi no». Per fortuna, almeno per il momento la Palude di Torre Flavia risulterebbe essere "salva".
I granchi si trovano in prossimità (in particolare nei fossi Sanguirnara e Vaccina dove in passato sono stati avvistati e fotografati anche da cittadini curiosi) ma almeno per il momento non starebbero causando problemi all'interno dell'ecosistema dell'oasi naturale. Anche se un altro aspetto di cui tenere conto è l'impatto negativo che possono avere sulle secche di posidonia, perché «mangiano quello che trovano sul fondo».
E di certo a Torre Flavia non manca la posidonia. Ora con il problema che rischia di estendersi sempre di più, a quanto pare il governo ha deciso intervenire per cercare di «alleviare le criticità indotte da una proliferazione esponenziale», come aveva spiegato il ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida al margine del Cdm sul Dl Asset.
«La proliferazione del granchio blu sta mettendo a rischio gli allevamenti di vongole e cozze, presenti nel territorio adriatico e non solo, vista la diffusione riscontrata nell’ultimo periodo anche nel mar Tirreno. Oltre ai fondi messi a disposizione dal Governo per fronteggiare l’emergenza che sta investendo migliaia di lavoratori del settore dell’acquacoltura, il prossimo passo sarà quello di vagliare le possibili modalità di commercializzazione del granchio blu pescato, così da poter salvaguardare la biodiversità e ottenere anche un ritorno economico dal prelievo di questa specie aliena per il mar Mediterraneo», ha aggiunto la deputata FdI, Maria Cristina Caretta.

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