BOLSENA - Domenica 21 aprile, alle 9,30, è in programma un’importante pulizia del fondale del lago di Bolsena, in corrispondenza del sito archeologico sommerso del Gran Carro, che sarà effettuato dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale, in collaborazione con la Divisione subacquea di Marevivo e la supervisione delle forze dell’ordine e della protezione civile, in vista dell’apertura al pubblico di un percorso subacqueo, finanziato nell’ambito del Pnrr, dal titolo: Gran Carro – Abitato palafitticolo sommerso; messa in sicurezza, restauro, fruizione e valorizzazione.

Si tratta di un’operazione che consentirà di liberare da rifiuti spesso ingombranti e inquinanti un’area archeologica che ad oggi rappresenta uno dei complessi meglio conservati della prima età del Ferro nell’Italia centrale, in cui si riconosce un’area abitativa rappresentata dalla cosiddetta “palafitta” e un’area di culto dell’enorme ammasso ellittico di pietre localmente denominato “Aiola”.

L’area è tuttora oggetto di indagini intensive da parte del servizio di archeologia subacquea della Soprintendenza che si sta occupando di investire fondi per la tutela e valorizzazione del sito sommerso, in sinergia con il comune di Bolsena.

Tutela archeologica e tutela ambientale devono andare di pari passo e questo intervento è il primo di questo genere al Gran Carro di Bolsena in un contesto che va restituito al pubblico nel pieno rispetto del bene culturale e dell’habitat che lo circonda e lo conserva.

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