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LADISPOLI – “Recupero dei vani e dei seminterrati”, questo lo slogan, a dire il vero molto semplice, della proposta di legge regionale illustrata nel palazzetto comunale. Un evento promosso da Fratelli d’Italia e che ha visto la partecipazione del consigliere regionale Micol Grasselli, che ha proposto questo punto, del collega Emanuela Mari. All’incontro, moderato dal consigliere comunale Fdi di Ladispoli, Renzo Marchetti, hanno preso parte anche professionisti come ingegneri e geometri per spiegare nel dettaglio come potrebbe cambiare la situazione per chi ha dei seminterrati qualora dovesse essere approvata la nuova normativa, un aspetto importante della città, come ad esempio il quartiere Cerreto. «Una iniziativa lodevole – ha detto Marchetti – anche perché ci sono aspetti interessanti anche per la nostra città. Seguiremo gli sviluppi di questa proposta».
Lo scopo è quello di recuperare a scopo abitativo porzioni come vani e seminterrati. Ecco il senso della proposta che è stata formalmente presentata in regione Lazio e su cui, quindi, il consiglio dovrà confrontarsi. La disciplina degli interventi prevede la presentazione intanto di un titolo edilizio idoneo e comporta il pagamento del versamento di un contributo secondo quanto stabilito da un decreto del presidente della Repubblica datato 6 giugno 2001. Qualora gli interventi si riferiscano alla prima casa, il Comune può deliberare in consiglio un riduzione del 30%.
Gli interventi – è quanto svelato dal consigliere Grasselli – saranno assoggettati al pagamento del contributo straordinario pari al 50% degli oneri concessori. Un modo anche per i vari municipi di avere delle maggiori entrate e istituire un apposito capitolo di bilancio per eseguire azioni ordinarie e straordinarie per la mitigazione del dissesto idrogeologico. La proposta di legge – ha spiegato la consigliera regionale Grasselli - introducendo norme in materia di recupero di spazi edilizi inutilizzati, punta a rendere abitabili vani e locali seminterrati come magazzini, garage o cantine, dunque senza ricorrere all'utilizzo di lotti di terreno inedificati e di fatto contrastando il consumo di suolo.
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