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LADISPOLI - La signora nella foto insieme agli agenti del commissariato di via Vilnius è Daniela. La donna ha deciso di ringraziare di persona i poliziotti che il mese scorso l’hanno aiutata. Due suoi nipoti, entrambi disabili erano infatti diventati inconsapevoli vittime di alcune persone senza scrupoli che, con la tecnica dei finti avvocati e forze dell’ordine, gli avevano già estorto 25 mila euro. La donna ha intuito che qualcosa non andava ed ha chiesto consiglio ad un poliziotto in servizio al commissariato di Ladispoli. L’investigatore ha capito tutto ed in pochissimo tempo, insieme ai suoi colleghi e a quelli del commissariato Prati, ha bloccato l’estorsione ed arrestato l’esattore.
I FATTI
I due erano stati contattati sul telefono di casa lo scorso 10 settembre da un finto maresciallo dei carabinieri e poi da un finto avvocato. Il furfante, un ragazzo di 19 anni successivamente arrestato in flagranza di reato, ha usato il trucco del parente che ha causato un grave incidente stradale raccontando ai malcapitati che vittima del sinistro era una donna incinta che rischiava di perdere il bambino ma che se avessero pagato subito non sarebbe scattata la denuncia. E così i due fratelli hanno iniziato a versare diverse somme di denaro ai malfattori. A salvarli proprio la zia che intuendo l'inganno ha deciso di rivolgersi subito alla Polizia che ha subito fatto scattare le indagini. All'ultima richiesta di un appuntamento per la consegna del denaro gli agenti hanno tracciato 40 banconote da 50 euro che le vittime avrebbero consegnato al truffatore. E così quando i due fratelli gli hanno consegnato il denaro è partita la trappola. Il ragazzo è stato intercettato e trovato col denaro tracciato e così è stato incastrato.
IL MESSAGGIO DEGLI AGENTI
Dopo la visita della donna al commissariato di via Vilnius, gli agenti hanno voluto ringraziarla: «Grazie a te Daniela anche per darci la possibilità ancora una volta di ricordare a tutti di diffidare di chiunque vi chieda del denaro e di chiamare per ogni dubbio l’1 1 2, il Numero Unico per le Emergenze». ©RIPRODUZIONE RISERVATA