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TOLFA - Purple Gospel Choir di Tolfa eccezionali anche in tournee: risuonano ancora, come un’eco che non vuole spegnersi, le note dell’intramontabile “Hallelujah”, la chiusura perfetta — quasi una preghiera collettiva — dell’esibizione del coro gospel tolfetano che domenica scorsa ha riempito di luce e di voci la chiesa dei Santi Martiri Giapponesi di Civitavecchia. Fuori un sole limpido di ottobre ha accarezzato le strade della città e dentro un calore più profondo e impalpabile ha scaldato i cuori: quello sprigionato dai bravissimi cantori del Purple Gospel Choir, che sono stati capaci di fondere tecnica, passione e spiritualità in un’unica, potente vibrazione d’anima graze anche al maestro Tomothy Martin che è davvero il top e al talento dei vari componenti.
L’intervento del coro ha trasformato la messa delle 10.30 in un’esperienza di rara intensità: non una semplice celebrazione liturgica, ma un viaggio sonoro e spirituale in cui ogni brano, ogni sguardo, ogni battito di mani ha raccontato un frammento di fede, di gioia e di condivisione. A guidare con straordinaria maestria l’ensemble vocale, il Maestro Timothy Martin, artista di carisma e talento internazionale, nato e cresciuto in Pennsylvania — terra dove il gospel è radice e respiro — e che in Italia ha portato non solo la musica, ma l’anima di questo genere. Sotto la sua direzione i vari componenti del coro non si limitano a cantare ma riescono a trasmettere l’energia della preghiera, la forza della comunità, la dolcezza di un messaggio di speranza che valica ogni barriera linguistica e culturale. A volerli fortemente nella sua parrocchia è stato il parroco Don Giovanni Demeterca, sacerdote di grande sensibilità, per anni è stato parroco di Tolfa e dunque è legato da un filo affettivo profondo al coro e ai suoi componenti. È stato lui, con sincera convinzione, a desiderare che domenica scorsa la liturgia fosse illuminata da un canto capace di unire cielo e terra, voce e silenzio, preghiera e musica. “Il gospel è preghiera che vola sulle note”, ha affermato Don Giovanni con emozione. “Ringrazio di cuore il Purple Gospel Choir e il Maestro Martin per averci fatto vivere un momento di grazia e di comunione profonda. Ogni canto è stato un piccolo miracolo, una testimonianza di fede viva. Questa chiesa oggi ha respirato la gioia del Vangelo attraverso la musica”. Sin dalle prime note di “Ride on King Jesus” la chiesa si è riempita di energia e partecipazione. Le voci, perfettamente armonizzate, si sono rincorse con intensità creando un dialogo sonoro che ha subito catturato l’attenzione dei fedeli. Poi, il celebre “Oh Magnify” ha accolto l’ingresso del celebrante e dei presenti, tra cui una coppia di sposi che ha rinnovato le promesse dopo venticinque anni di matrimonio, in un’atmosfera intrisa di amore e gratitudine. Un breve ma intenso “Hallelujah” ha accompagnato la proclamazione del Vangelo, introducendo la profonda omelia di Don Giovanni, che ha commosso i fedeli e gli stessi coristi. Il parroco ha ricordato come la giornata coincidesse con la Giornata Missionaria Mondiale, spiegando che anche attraverso il canto si può fare missione: “Sant’Agostino diceva che chi canta prega due volte – ha ricordato – e i nostri amici del Purple Gospel Choir ci hanno mostrato cosa significhi davvero pregare con il cuore. Il loro canto è Vangelo vissuto, annuncio di speranza e di fraternità”. Durante l’offertorio le suggestive armonie di “Wade in the Water” hanno attraversato le navate intrecciandosi con le luci che filtravano dalle vetrate e creando un momento quasi mistico. A seguire il “Padre Nostro” che si è fatto ancora più intenso sulle note di “The Lord’s Prayer”, mentre la comunione è stata accompagnata da un’accoppiata perfetta: il moderno “Every Praise” e il classico “I’ll Fly Away”, che ha riportato tutti alle radici autentiche dello spiritual afroamericano. Prima della benedizione don Giovanni ha voluto ancora una volta lasciare spazio alla musica e alle emozioni, invitando il coro a intonare “Gospel Medley (When We All Get to Heaven)”, brano travolgente che ha fatto battere le mani a tutti, in un clima di autentica gioia e partecipazione. Il gran finale è stato un crescendo di emozioni: “Total Praise” con il suo Amen che si è rincorso come un’onda, a seguire “Goodness of God” struggente e luminosa; e poi ancora “Hallelujah” eseguita a grande richiesta e accolta da un lungo applauso che ha riempito la chiesa come una benedizione. Al termine della messa l’entusiasmo dei fedeli era palpabile: abbracci, sorrisi, parole di gratitudine. Tutti, dai più giovani agli anziani, hanno voluto esprimere il loro apprezzamento ai coristi, visibilmente commossi. “Ringraziamo infinitamente don Giovanni per l’accoglienza e per le bellissime parole spese per noi” ha dichiarato la presidente del Purple Gospel Choir, Maria Eugenia Grassi. “È stato emozionante sentirci dire che ciò che cantiamo dona speranza e gioia”, ha aggiunto la vicepresidente Annalisa Finori. “Sicuramente torneremo presto a far visita a don Giovanni e ai suoi parrocchiani” ha concluso la segretaria Rosanna Perfetti. Il Direttivo ha voluto infine esprimere un sentito ringraziamento alla “Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia per il prezioso contributo offerto alla realizzazione dell’intervento corale”. La chiesa dei Santi Martiri Giapponesi domenica scorsa, quindi si è trasformata in un tempio di luce e musica, dove le voci del Purple Gospel Choir hanno dato forma alla preghiera, alla speranza e alla gioia di vivere la fede insieme. E’ stato, quindi, un concerto dell’anima, che ha ricordato a tutti che la musica, quando nasce dal cuore, è il linguaggio universale e più potente che ci sia.
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