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CIVITAVECCHIA – Quello che sembrava un normalissimo incendio, seppure di dimensioni notevoli, in realtà si è rivelato ben altro. L’intervento dei Vigili del fuoco e delle forze dell’ordine, scattato nell’immediatezza dei fatti, trova giustificazione nella pericolosità del rogo, in relazione al materiale rinvenuto sul terreno di via Siligato in zona industriale, finito al centro della segnalazione arrivata al 115.
Nel pomeriggio di ieri, intorno alle 14, è scattato l’allarme per una nube nera che si è sprigionata nel cielo, tanto che sul posto, oltre alla squadra locale dei Vigili del fuoco, sono sopraggiunti i funzionari da Roma nel tentativo di capire il grado di pericolosità legato al materiale bruciato come plastica e materiale di risulta di varia natura.
Ma c’è dell’altro. Proprio i vertici dei Vigili del fuoco di Roma, arrivati in via Siligato, avrebbero informato il Sindaco - attraverso il dirigente della Polizia locale Ivano Berti - circa la presenza in quell’area di un notevole numero di bombole di acetilene, di Gpl e di ossigeno.
Aspetto, quest’ultimo, che ha indotto il primo cittadino a firmare un provvedimento urgente in cui venivano autorizzati lo scavo e l’interramento delle bombole di acetilene e il trasferimento in una sede idonea delle bombole di ossigeno e di Gpl, per scongiurare definitivamente l’estremo rischio di esplosione ravvisato nel corso dell’intervento. La Polizia del commissariato e la Polizia locale hanno organizzato dei turni di vigilanza per impedire il transito di veicoli e pedoni in via Siligato, in maniera da garantire l’incolumità dei cittadini.