TARQUINIA - E' morto questa mattina Maurizio Costanzo: storico volto della tv, giornalista e scrittore aveva 84 anni. Indimenticabile uomo di cultura ha saputo portare un altro modo di fare il talk show in televisione.

Tra le tante attività intraprese nella sua vita professionale,  Maurizio Costanzo nel 2006 è stato anche il direttore artistico del Premio internazionale Tarquinia Vincenzo Cardarelli - La Palma dell'eccellenza, portando all’attenzione del mondo la città di Tarquinia.

Fu l’allora sindaco Alessandro Giulivi a volerlo come testimonial e direttore artistico del premio letterario. Nella splendida cornice della chiesa di Santa Maria in Castello sono stati premiati personaggi di elevato spessore culturale e professionale del calibro di Paolo Mieli, Riccardo Iacona, Andrea Camilleri e il famoso portavoce di Papa Woityla, Joaquin Navarro Valls, presentato dal giornalista come “l’uomo che ci ha fatto amare Giovanni Paolo II”. In quegli anni tra i vincitori nelle varie sezioni in cui era stato suddiviso il Premio anche Ernesto Galli Della Loggia, Giovanni Minoli, Magdi Allam, Dacia Maraini, Vittorio Feltri, Ferruccio De Bortoli, Giobbe Covatta, Rossella Falk.

“Il filo conduttore di questa edizione sarà il valore del tempo e la memoria”, disse Costanzo. E parafrasando un verso di Vincenzo Cardarelli disse anche: “l’amore brucia la vita e fa passare il tempo”.

Legato al territorio costiero, dove da sempre trascorreva le vacanze estive nella vicina Ansedonia, Maurizio Costanzo si schierò apertamente con i movimenti “No coke” che proprio a Tarquinia hanno condotto una battaglia contro la riconversione della centrale Enel di Civitavecchia: “E’ una battaglia giusta e mi farò portavoce delle loro istanze anche con il sindaco di Roma Walter Veltroni - disse Costanzo - Cerchiamo di evitare che il carbone inquini questa città e la costa”.

A Montalto di Castro veniva spesso avvistato nei mesi estivi.

Nato a Roma il 28 agosto del 1938 e scomparso all’età di 84 anni. La sua carriera comincia nel 1956, a soli diciotto anni, come cronista nel quotidiano romano Paese Sera.

Nel 1963 esordisce come autore radiofonico per uno spettacolo affidatogli da Luciano Rispoli a Radio Rai dal titolo Canzoni e nuvole, condotto da Nunzio Filogamo. Nel 1966 è coautore del testo della canzone Se telefonando, scritto insieme con Ghigo De Chiara, con musica di Ennio Morricone e portata al successo da Mina. Nel 1976 è ideatore e conduttore di numerosi spettacoli televisivi improntati su un genere nuovo a quell’epoca per la tv italiana: il talk-show. Nasce sulla Rai Bontà loro, seguito negli anni seguenti da altri programmi che hanno lasciato il segno come Acquario e Grand’Italia, fino ad arrivare alla sua ciliegina sulla torta: il Maurizio Costanzo Show, registrato al Teatro Parioli dal 1982.Quarant’anni dopo è ancora molto amato dal pubblico che premia il talk-show più bello d’Italia con ottimi ascolti televisivi, nonostante vada in onda a tarda sera sui canali Mediaset.

Un altro suo programma di successo è stato Buona Domenica. Apprezzatissime anche le sue trasmissioni radiofoniche prima su RadioRai, poi Radio Dimensione Suono, Rtl 102.5 e Radio 105.Amico del giudice Giovanni Falcone, ospite alle sue trasmissioni, Costanzo si impegnò come uomo e giornalista nella lotta alla mafia.

In seguito all’omicidio di Libero Grassi, Costanzo e Michele Santoro realizzarono una maratona Rai-Fininvest contro la mafia. Memorabile rimase la scena in cui Costanzo bruciò in diretta una maglietta con scritto «Mafia made in Italy». Proprio questo suo impegno sembra essere la causa, il 14 maggio 1993, di un attentato: una Fiat Uno imbottita di novanta chilogrammi di tritolo esplose a Roma in via Ruggero Fauro (vicino al Teatro Parioli). Al momento dell’esplosione erano in transito due autovetture: una Mercedes blu, presa a nolo la mattina stessa, condotta da Stefano Degni, su cui sedevano Maurizio Costanzo (di ritorno dalle registrazioni del Costanzo Show) e la sua compagna Maria De Filippi e, a brevissima distanza, una Lancia Thema con a bordo le guardie del corpo.

Fortunatamente, non ci furono vittime e gli occupanti della Mercedes rimasero illesi per un ritardo del passaggio dell’auto nella zona nello scoppio causato dal telecomando e per un muretto di una scuola che fece da protezione all’automobile blindata di Costanzo.

«Ci lascia Maurizio Costanzo: un’icona del giornalismo e della televisione italiana, che ha saputo raccontare anni difficili della nostra Nazione con coraggio e professionalità». È il messaggio diffuso sui social dalla premier Giorgia Meloni. «Grazie per aver portato nelle case degli italiani cultura, simpatia e gentilezza. Un pensiero sentito a sua moglie Maria e a tutti i suoi cari. Buon viaggio Maurizio», conclude Meloni.