Si svolgeranno domani i funerali di Valentin Ionut Crisan, l’operaio 47enne, morto in seguito a una violenta lite con il cognato. La celebrazione avverrà alle 16nel Duomo di Fabrica di Roma dove l’uomo, originario della Romania, viveva da tempo ed era ben voluto. L’autorizzazione ai funerali è arrivata dopo che martedì è stata eseguita l’autopsia. L’esame dovrà chiarire le cause del decesso e se c’è un nesso tra le botte ricevute dal cognato Dumitriel Daniel Ene e il decesso.

Ene ora è in carcere con l’accusa di omicidio. Per lui la gip, Fiorella Scarpato, davanti alla quale è comparso martedì per l’udienza di convalida dell’arresto, si è riservata la decisione rispetto alla richiesta del suo legale, l’avvocato Marco Borrani, degli arresti domiciliari.

La tragedia si è consumata sabato sera. I due si trovavano a casa della sorella di Crisan dove era in corso una festa familiare quando è scoppiata una violenta lite che è degenerata in una colluttazione nel corso della quale sono volati pugni, calci, bottigliate. Valentin Ionut Crisan è morto poco dopo, in strada, a un chilometro e mezzo di distanza, mentre la madre e la sorella lo stavano accompagnando all’ospedale Andosilla di Civita Castellana.

Le due donne, sentite martedì mattina dalla pm Paola Conti che coordina le indagini, hanno raccontato di un’aggressione da parte di Ene a Crisan perché quest’ultimo avrebbe tentato di difendere sua sorella dal compagno. Quest’ultimo ha ammesso il litigio ma ha parlato di colluttazione.