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S. MARINELLA – Si dovrà attendere il 23 novembre per sapere quali saranno le intercettazioni che hanno coinvolto i quattro imputati di corruzione, che le difese potranno portare nel processo. Per quanto riguarda invece la scelta che si sarebbe dovuto fare oggi e cioè di sapere quali erano le intercettazioni rilevanti e quelle irrilevanti da distruggere è stato tutto rinviato al 23 gennaio. Ma cosa è successo? Nell’udienza di oggi davanti al giudice per le indagini preliminari, non si è deciso nulla: il gip Giuseppe Coniglio non ha dato ordine di distruggere le intercettazioni irrilevanti perché il pubblico ministero Roberto Savelli invece di presentare l’elenco dei file da far eliminare dal fascicolo in quanto irrilevanti, si è presentato con quelli già individuati e ritenuti utili.


Cioè, in pratica, è stato fatto tutto l’opposto di quello che invece è previsto dal codice di procedura penale. Un errore procedurale evidente che ha creato imbarazzo, soprattutto da parte del giudice per le indagini preliminari Giuseppe Coniglio. Dunque, l’udienza è stata rinviata al 23 gennaio quando il sostituto procuratore Roberto Savelli dovrà presentarsi con l’elenco dettagliato dei file audio e video ritenuti irrilevanti, e che saranno poi controllati e passati al vaglio dallo stesso giudice Coniglio che solo dopo questo passaggio deciderà se e cosa distruggere.
Tutto questo è di fatto “sub judice” ad un altro passaggio molto importante e cioè l’udienza del 23 novembre prossimo quando un altro giudice, questa volta per le udienze preliminari, la dottoressa Paola Petti, prenderà in carico l’elenco delle intercettazioni da far trascrivere e assegnerà il compito ad un perito trascrittore.
Questa data è molto importante perché gli avvocati di Angeletti, Quartieri, Fronti e Salomone presenteranno al giudice le richieste di trascrizioni delle intercettazioni funzionali all’esercizio della difesa nel processo che vede gli imputati accusati di vari reati secondo il sostituto Roberto Savelli.
“Le motivazioni che oggi hanno portato al rinvio sono sostanzialmente due – dice l’avvocato del sindaco Tidei, Mereu – la prima motivazione è data dal fatto che il 23 novembre la gup dottoressa Petti nell’ambito del rinvio a giudizio dei quattro imputati, chiederà agli avvocati delle parti quelle che sono le intercettazioni da trascrivere, mettendo invece a distruzione quelle irrilevanti e cioè quelle in particolare che riguardano terze persone che nulla hanno a che vedere con questa vicenda. Ovviamente era una operazione che andava fatta prima perché su 4.000 ore di intercettazioni, solo 25 sono quelle rilevanti, cioè quelle che determinano i motivi del rinvio a giudizio degli imputati. Invece il pm è venuto in udienza portando solo la lista di intercettazioni rilevanti, chiedendo di distruggere tutte le altre che ha reputato irrilevanti. Chiaramente questo non è possibile dal codice di procedura penale. Invece bisognerà attendere il 23 gennaio quando il pm porterà la lista delle intercettazioni irrilevanti che verranno discusse con le difese e poi sarà la dottoressa Petti a decidere quali accettare e quali escludere. Ovviamente si cercherà di ammettere tutte le intercettazioni che hanno chiesto gli avvocati dei quattro imputati perché il principio del processo è di dare alle difese ampio margine per ribattere alle accuse formulate nel 415 bis”.
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