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In un anno straordinario in cui si celebra il Giubileo, la marcia di avvicinamento al grande evento del Trasporto del 3 settembre inizia con notevole anticipo. Ieri la Macchina di Santa Rosa è tornata a vegliare su Viterbo più di un mese e mezzo prima del periodo in cui la città è abituata a vederla prendere forma. E la scelta della data per assemblare Dies Natalis non è casuale: il 9 luglio, giorno di nascita della piccola grande Rosa. Intorno alle 8 i camion con i vari pezzi della struttura devozionale sono partiti dalla Tuscanese, dove sono custoditi in un capannone dell'impresa Fiorillo, per attraversare la città fino ad arrivare in piazza San Sisto, con i ponteggi già allestiti per l'operazione di montaggio. Ad attenderli la sindaca Chiara Frontini, l'ideatore di Dies Natalis Raffaele Ascenzi, il costruttore Vincenzo Fiorillo, Massimo Mecarini, presidente del Sodalizio dei facchini e tanti viterbesi. Poi l'inizio dell'assemblaggio in una giornata dalla temperatura più mite rispetto al clima afoso degli ultimi giorni. L'impresa Fiorillo ha alle spalle una tradizione come azienda costruttrice delle Macchine di Santa Rosa. Mirko Fiorillo che, insieme al padre Vincenzo, da anni si occupa di tradurre in una concreta forma tridimensionale il bozzetto progettato dall'ideatore, rivela alla nostra testata la sensazione che si ha nell'assemblare la struttura devozionale con tanto anticipo.
«In realtà stamani (ieri ndr.) è capitata una mattinata di tramontana e quasi un po' ricorda le giornate di fine agosto, di settembre quindi a livello climatico non si nota la differenza. Chiaramente invece è luglio, diciamo che la sensazione potrebbe sembrare un po' diversa però per noi l'impegno è sempre quello, la concentrazione è quella che poniamo sempre perciò tutto sommato non c'è poi così tanta differenza». La prima fase dell'operazione si è svolta in maniera tranquilla, a parte «il vento che ci dà un pochino di fastidio» ammette, auspicando che nel pomeriggio cali un po'. «Perché queste operazioni con il vento sono sempre un po' più complicate, soprattutto quando arriviamo a una certa quota non aiuta, bisogna ancorare la macchina da sotto».
Il montaggio è andato avanti ad oltranza fino intorno alle due, poi la pausa per il pranzo. La squadra di Fiorillo ha proceduto in maniera tale che nel pomeriggio restasse solo l'ultimo pezzo da assemblare «perché se dovesse richiedere più tempo almeno abbiamo un solo pezzo da montare».
La statua di Santa Rosa, quella in posa sdraiata ospitata all'interno del primo quadro alla base di Dies Natalis, è stata posizionata alle 21.30 dopo essere stata benedetta da don Flavio Valeri, in sostituzione del vescovo Piazza che attualmente si trova all'estero. Ma chi si attendeva di vedere la Macchina tutta illuminata per il posizionamento della statua è rimasto deluso. «Niente illuminazione, oggi (ieri) la montiamo ma poi per fare i cablaggi ei collegamenti di tutta la parte elettrica ci vogliono diversi giorni. Probabilmente - spiega Fiorillo - non ce la faremo a illuminarla neanche per questo fine settimana».
E a proposito di riuscire a illuminare Dies Natalis tutte le sere durante questo mese e mezzo di esposizione a San Sisto, non è stato ancora deciso nulla di ufficiale. Anche se Mirko Fiorillo torna a ribadire le sue perplessità in merito. «Si sta pensando di illuminarla nei fine settimana e nelle occasioni particolari però, ripeto, questa è una macchina progettata per stare accesa una notte l'anno quindi rischiare di accenderla tutte le sere per due mesi potrebbe farci trovare il 2 settembre con qualche problema. Non è stata mai testata per due mesi continuativi perché finora non è mai stato necessario, quindi credo sia il caso di evitare di prenderci questo rischio».
Anche perché al momento è sicuramente più importante pensare a prevenire eventuali rischi legati a condizioni meteo imprevedibili, soprattutto in virtù del lungo periodo di esposizione prima del 3 settembre. A proposito il costruttore Mirko Fiorillo assicura che «sono stati adottate ulteriori misure di sicurezza, aggiungendo al solito ancoraggio dovuto zavorre del peso complessivo di quasi 50 quintali che sono poste sotto il ponteggio. Inoltre, per evitare il possibile e pericoloso - per la stabilità del “campanile che cammina” - effetto vela, metteremo un solo telo a copertura della Macchina».
L'anticipazione del montaggio, che solitamente avviene nella penultima settimana di agosto, è stata decisa e concordata tra Comune, Sodalizio, l'ideatore Ascenzi e il costruttore Fiorillo per celebrare l'anno giubilare e per permettere soprattutto, ai turisti che visitano Viterbo nei mesi di luglio e agosto, di ammirare il protagonista dell'evento più sentito e ricevuto dalla cittadinanza viterbese. Una presenza che renderà più leggera e piacevole l'attesa del Trasporto del 3 settembre, quando Dies Natalis nella sua seconda uscita fenderà sulle spalle dei facchini le vie buie, ma gremite da una moltitudine di persone, della città fino al santuario di Santa Rosa.