CIVITA CASTELLANA - Cordoglio per la morte di Mario Ricci, ex segretario provinciale di Rifondazione comunista e dirigente rugby. Aveva 64 anni ed è stato tra i fondatori del circolo Enrico Minio di Civita Castellana.

Il partito lo ha ricordato oggi pomeriggio durante una cerimonia laica al campo da rugby. «Ci giunge la triste notizia della morte del compagno Mario Ricci – dicono dal partito – ex segretario provinciale di Rifondazione Comunista. Mario era stato tra i fondatori del Circolo Enrico Minio. A Fiorella, Luca e agli altri famigliari le più sentite condoglianze da parte di tutti noi». La scelta del campo di rugby non è stata un caso: Ricci negli anni ha infatti ricoperto diversi ruoli dirigenziali nella società di basket civitonica che lo saluta così: «Il nostro dirigente e soprattutto Amico Mario Ricci ha passato la palla. Tutto il Rugby Civita è vicino a Fiorella e Luca».

Andrea Egidi, ex segretario provinciale del Partito democratico, ricorda Mario Ricci, in particolare per una stagione politica, quella legata all’amministrazione provinciale guidata da Alessandro Mazzoli. «Mario Ricci – dice Egidi – è stato un compagno serio e rigoroso oltre che una brava persona, generosa e gentile. Con lui abbiamo contribuito per anni alla stabilità della maggioranza a palazzo Gentili sotto la guida del presidente Alessandro Mazzolie più in generale ci siamo misurati con la sfida del governo del territorio nei molti comuni della Tuscia. Lui era mosso sinceramente dal tentativo di costruire sempre le condizioni dell’unità, anche nelle realtà più difficili e per noi ostiche, anche laddove tra i Ds e Rifondazione volavano ‘stracci’. Quello sforzo comune e quella visione delle cose alla fine portò di nuovo la sinistra al governo di Civita castellana dopo la sbornia della destra, che pare essere tornata. Tra di noi c’era sincerità e un profondo sentimento di solidarietà nei passaggi più critici, elementi che ci hanno permesso di volerci bene. Mai una polemica pubblica, mai uno sgarbo istituzionale o politico. Per ciò che conta voglio salutarlo qui, non potendo essere al ‘suo’ campo da rugby oggi. È stata una stagione bella ed intensa di cui vado fiero. Forse perché, in fondo, con le sue storture ed i suoi limiti c’era la politica. Ciao Mario».

Lo stesso Mazzoli, in una nota, ha espresso il suo dispiacere. La scomparsa di Mario Ricci è un grande dolore.

È stata una persona limpida e sincera e un uomo politico capace di affermare la ragioni della sua parte tenendo sempre aperta la possibilità del dialogo, del confronto e della collaborazione costruttiva.

Non si è mai tirato indietro dalle sue responsabilità e ciò imponeva a tutti i suoi interlocutori di fare altrettanto.

Il suo contributo fu determinante per realizzare l’intesa che nel 2005 riportò il centrosinistra alla guida della provincia di Viterbo. In un frangente in cui non mancavano certo le difficoltà visto che in quella tornata elettorale le nostre rispettive forze si presentarono divise al primo turno. Ma si ricostruì un rapporto di fiducia sulle cose da fare nella consapevolezza che quella sfida per il governo del territorio investiva tutti noi, nessuno escluso. E quindi ciascuno doveva mettersi in gioco.

Mario era un uomo colto e appassionato, figlio e interprete di una cultura critica che è stata ed è parte essenziale del mondo progressista e democratico italiano. Ha vissuto il suo impegno con umiltà e senza secondi fini o tornaconti personali. Lui lo faceva per le sue idee.

Mario ha condotto le sue battaglie senza mai alzare la voce e nel più assoluto rispetto delle persone. La sua carica umana era fortissima. Era la cifra della sua dignità e del suo modo di esserci.

Se ne va una bella persona che io ricorderò sempre. Giungano alla moglie Fiorella, al Figlio Luca, ai suoi familiari e a chi gli ha voluto bene le più sincere condoglianze».

Ma le parole più toccanti ed emozionanti, sono certamente quelle del figlio Luca, durante la cerimonia al campo sportivo. «Mio padre Mario mi ha insegnato a schierarmi sempre dalla parte del più debole». Tante le persone presenti, che si sono strette ai famigliari di Ricci. «Grazie a chi c’è stato ieri, oggi e sempre – ha detto Luca, con la voce rotta dal dolore – non so trovare le parole per descriverlo. Amava senza pregiudizio e senza schemi».

©RIPRODUZIONE RISERVATA