TOLFA - La stagione castanicola di Allumiere si chiude con un bilancio positivo per la Cooperativa “Il Castagneto”, ma anche con qualche preoccupazione per il futuro. Sabato 22 novembre 2025, alle ore 16.30, presso il capannone della Castagna in località Sant’Antonio, si terrà l’attesa assemblea dei soci, un appuntamento che rappresenta ogni anno un momento cruciale di confronto e di verifica per la storica realtà cooperativa collinare.

All’ordine del giorno figurano la relazione sulla commercializzazione delle castagne della stagione 2025 e il pagamento del prodotto conferito dai soci. Due punti che racchiudono l’essenza del lavoro svolto in questi mesi e che aprono la riflessione su ciò che attende il settore, tra tradizione, sfide di mercato e comportamenti interni da correggere.

Secondo i dati elaborati dal consiglio di amministrazione la campagna 2025 si chiude con un quadro economico solido e incoraggiante. La produzione complessiva ammonta a quasi 400 quintali di castagne, con un utile finale di 11.869 euro, a fronte di entrate pari a 89.562 euro e uscite di 77.693 euro. Numeri che testimoniano una gestione attenta e la capacità della cooperativa di mantenere equilibrio e sostenibilità nonostante le difficoltà di un’annata non semplice.

Il consiglio ha approvato anche i prezzi ufficiali per la vendita delle castagne, differenziati per varietà e qualità. Le “Gentile” di prima scelta sono state valutate 3,10 euro al chilo, quelle di seconda 2,80 euro e di terza 1,30 euro. Per la varietà “Marrone” i valori scendono rispettivamente a 2,70, 2,20 e 0,70 euro. Il prodotto guasto, destinato a usi diversi dalla vendita al consumo, è stato fissato a 0,20 euro. Una griglia di prezzi che tiene conto della qualità complessiva del raccolto e dell’andamento del mercato, ancora instabile a causa della forte concorrenza e delle fluttuazioni climatiche.

Accanto ai risultati positivi, tuttavia, l’assemblea sarà anche occasione per affrontare un tema delicato che il consiglio di amministrazione ha voluto mettere nero su bianco in una nota diffusa ai soci: il fenomeno delle vendite individuali. Secondo quanto riportato, diversi produttori avrebbero scelto di vendere privatamente le castagne di migliore qualità, conferendo in cooperativa solo i frutti di seconda o terza scelta, spesso appassiti o ammuffiti.

Un comportamento che, sottolinea il consiglio, mina la coesione del gruppo e danneggia l’immagine della cooperativa sul mercato. La “Castagneto” infatti basa la propria forza sulla capacità di offrire ai compratori un prodotto omogeneo, fresco e selezionato. Se i conferimenti non rispettano questo principio, diventa impossibile mantenere standard elevati e negoziare prezzi competitivi.

«Non va bene che, a fronte di una produzione caratterizzata da frutti di media e piccola grandezza, molti soci abbiano venduto per conto proprio la parte migliore del raccolto», si legge nella comunicazione ufficiale del consiglio. «Questo comportamento danneggia la commercializzazione della Cooperativa, che non può più proporre castagne fresche di giornata e di pezzatura tale da spuntare i prezzi migliori».

La posizione del direttivo è ferma: chi antepone il guadagno personale al bene collettivo, tradendo lo spirito di solidarietà su cui la cooperativa è fondata, si pone di fatto al di fuori del progetto comune. Proprio per questo, il consiglio ha già deliberato lo scorso 23 ottobre la sospensione del contributo alle spese per la potatura per quei soci che si sono resi protagonisti di comportamenti non in linea con il regolamento interno, annunciando anche la possibilità di ulteriori provvedimenti disciplinari.

Non mancano tuttavia i ringraziamenti a quanti, con coerenza e senso di appartenenza, hanno conferito tutto il prodotto “fresco e capato”, consentendo di difendere il prezzo medio e di valorizzare anche il prodotto invenduto. «La cooperativa si regge sulla solidarietà dei soci – sottolinea la nota – chi mette prima i propri interessi non è solidale ma, moralmente e di fatto, si è già dissociato dall’attività della nostra associazione».

Fondata per difendere e valorizzare un’economia agricola tradizionale, la Cooperativa “Il Castagneto” di Allumiere rappresenta da decenni un punto di riferimento per l’intera comunità collinare. Non solo per l’aspetto produttivo, ma anche per il suo valore sociale e culturale, che unisce generazioni di castanicoltori nel rispetto della terra e del lavoro condiviso.

L’assemblea del 22 novembre sarà dunque un banco di prova importante: un momento per consolidare i risultati raggiunti, ma anche per rilanciare un messaggio di unità e responsabilità collettiva. In un contesto economico in continua trasformazione, dove il mercato premia qualità e collaborazione, la “Castagneto” punta a rafforzare la propria identità cooperativa, affinché la tradizione castanicola di Allumiere continui a essere un patrimonio vivo, sostenibile e condiviso da tutta la comunità.