PHOTO
Mancano poco più di due mesi all’evento simbolo di Viterbo: il Trasporto della Macchina di Santa Rosa. E mentre la città si prepara a salutare l’ultima uscita di Gloria - la creazione di Raffaele Ascenzi che dal 2015, con due anni di stop per pandemia, “solca” le vie e piazze del centro - a Palazzo dei Priori si è alle prese con le procedure che porteranno alla scelta della nuova Macchina. Scelta quanto mai impegnativa, visto l’altissimo gradimento tributato dai cittadini a Gloria.
Il prossimo “campanile che cammina” - debutto atteso per il 3 settembre 2024 - dovrà essere all’altezza delle aspettative dei viterbesi. Ed è risaputo che non è certamente una popolazione facile da accontentare, anzi è piuttosto incline a criticare e polemizzare. Anche se poi davanti alla Macchina si diventa tutti d’en sentimento…
Tornando alla struttura che raccoglierà l’eredità di Gloria, nel tardo pomeriggio di giovedì è scaduto il termine per la presentazione dei bozzetti. Il concorso di idee si sarebbe concluso con una partecipazione piuttosto scarsa di progetti. Entro un paio di settimane sarà nominata la commissione che li giudicherà per poi scegliere quello ritenuto più bello e più rispondente ai requisiti inseriti nel bando del Comune.
Nella composizione della commissione si registra una novità, che è in assoluto un inedito. Per la prima volta parteciperà un rappresentante della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco (Cniu). La Macchina di Santa Rosa infatti dal 2013 - quest’anno si celebra il decennale - vanta il prestigioso riconoscimento come patrimonio immateriale dell’umanità nell'ambito delle Rete delle Grandi Macchine a spalla.
E nella commissione che procederà alla valutazione dei disegni, oltre a personale del Comune e a un architetto e un ingegnere iscritti ai rispettivi Ordini, tornerà a essere presente anche un esponente del Sodalizio dei Facchini. Inopinatamente negli ultimi due decenni i cavalieri biancovestiti, vero motore umano della Macchina, non erano più stati ammessi nella commissione aggiudicatrice. L’ultima presenza di un facchino risale al 2003. Una decisione che all’epoca era stata motivata dal mancato possesso di idonee competenze professionali e tecniche. In realtà diverse persone, tra i facchini, sono architetti e ingegneri. Ascenzi, architetto, docet. I progetti saranno valutati in base ai criteri inseriti dal Comune nel bando per il concorso di idee.
Tra questi: qualità e livello di creatività, con particolare riferimento a forme compositive, armonia, illuminazione, estro creativo, all’equilibrio tra innovazione e tradizione; valorizzazione degli elementi architettonici, storici e culturali che caratterizzano la Città di Viterbo, presenza di richiami ai valori della Rete, dell’Unesco e del patrimonio immateriale, alla sacralità dell’evento e al sentimento religioso, anche in considerazione della concomitanza con l’anno giubilare; qualità del progetto complessivo (materiali, tecnologie proposte, sostenibilità ambientale, ecc.); fattibilità tecnica (modalità costruttive, semplicità di realizzazione, modularità della struttura e delle componenti, congruità della stima finanziaria, ecc.). A ogni requisito sono assegnati dei punti, il vincitore sarà chi raggiungerà il punteggio più alto. Il massimo è 100. Tra le novità del concorso anche il premio in denaro per gli autori dei primi tre bozzetti classificati.
Al primo, che inoltre vedrà la sua opera realizzata, vanno 12mila euro, al secondo 5mila e al terzo 3000 euro.
Ora non resta che attendere. Salvo non trapelino anticipatamente delle indiscrezioni, la nuova Macchina di Santa sarà svelata il 4 settembre.