CIVITAVECCHIA – Si complica la situazione dell’Urbanistica del Comune di Civitavecchia.

Dopo le dimissioni del dirigente, l’architetto Pietro Angelo Collia, a seguito della notizia di una sua presunta condanna a 3 anni e 9 mesi per peculato, che gli sarebbe stata inflitta dal Tribunale di Ancona nello scandalo Aerdorica, la società pubblica che avrebbe dovuto gestire il nuovo scalo aereo, l’amministrazione comunale cerca di contenere i danni.

Per essere assunto nel suo ruolo dirigenziale dopo la prematura scomparsa dell’ingegnere Mauro Nunzi, il tecnico, già dipendente del comune come funzionario, ha tratto in inganno sia il sindaco Ernesto Tedesco che l’allora segretario comunale Pompeo Savarino, producendo autocertificazioni mendaci in cui non veniva dichiarata la condanna come causa di inconferibilità dell’incarico.

Ora come noto Collia si è dimesso da dirigente, rimanendo però al suo posto sia come funzionario che come “Rup”, ossia responsabile unico del procedimento, in diversi e rilevanti procedimenti amministrativi, che rischiano anche essi di essere viziati dalla condizione soggettiva dell’architetto.

Non a caso, nell’ultimo consiglio comunale il sindaco Ernesto Tedesco ha motivato con le ulteriori verifiche, rispetto alla notizia della condanna del dirigente riportata dal sito Etrurianews di Paolo Gianlorenzo, la decisione di rinviare la discussione di due delibere relative ad atti e procedimenti di cui era responsabile Collia.

Ha destato qualche perplessità la scelta di non rinviare il voto sul project financing per la costruzione di 3000 loculi al cimitero di via Braccianese Claudia, essendo proprio Collia il responsabile del procedimento.

A quanto pare, per tutelarsi, Tedesco avrebbe chiesto un parere ad Enrico Michetti, l’esperto amministrativista (già candidato a sindaco di Roma nel 2021). Non è chiaro in dettaglio quale sia stato il responso di Michetti, certo è che sulla vicenda dei loculi (su cui già grava un ricorso in sede amministrativa, con il Tar che non ha concesso la sospensiva e i ricorrenti che hanno fatto appello in Consiglio di Stato) si sono succeduti due rup, con Collia che sarebbe subentrato al precedente responsabile. Ed è stato proprio quest’ultimo a comunicare ai precedenti proponenti del project (che ora intanto hanno fatto ricorso insede amministrativa) di essere stato nominato rup in data 20 ottobre 2021 (presumibilmente dal dirigente dell’epoca appena entrato in carica, ossia l’ingegner Nunzi).

E le linee guida dell’Anac, l’autorità nazionale anti corruzione sono chiare: “Il Rup nell’esercizio delle sue funzioni è qualificabile come pubblico ufficiale. Le funzioni di Rup non possono essere assunte dal personale che si trova in conflitto di interesse, né “dai soggetti che sono stati condannati, anche con sentenza non passata in giudicato”, per reati contro la pubblica amministrazione, il primo dei quali, in ordine di codice, è proprio il peculato.

Oltre alla vicenda dei loculi, Collia ha firmato atti e assunto responsabilità in numerosi procedimenti, che ora potrebbero essere oggetti di ricorsi, a partire proprio da quello sul cimitero, per il quale un contenzioso era già aperto a prescindere, per ulteriori motivazioni addotte dai ricorrenti.

Certo è che le dimissioni di Collia da dirigente non possono esimere l’amministrazione dal vagliare attentamente anche la posizione di Collia come funzionario direttivo e soprattutto come rup e dal prendere, eventualmente, i necessari provvedimenti rispetto alla presunta dichiarazione mendace in ordine alla condanna per peculato che avrebbe riportato.

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