L’emorragia di docenti dall’istituto Colasanti è più consistente delle 7 unità trasferite in altre scuole della provincia. Spulciando sempre gli elenchi dei trasferimenti pubblicati in questi giorni, spuntano altri 5 professori a cui è stato accordato lo spostamento fuori provincia.

Se a questi si aggiungono i 4 pensionamenti, già sono 16 i professori in procinto di lasciare la scuola. Il numero, però, potrebbe salire ancora. Il dato definitivo si avrà infatti solo con le assegnazioni provvisorie che avverranno in estate. C’è la possibilità che quei 3 o 4 docenti, a cui non è stato concesso il trasferimento, possano chiedere l’assegnazione provvisoria. Su un corpo docenti di una ottantina di professori, potrebbero uscire in venti.

Se si va indietro nel tempo a controllare come è andata negli anni precedenti, si scopre che il flusso in uscita si è attestato mediamente in 3 o 4 insegnanti che hanno chiesto e ottenuto il trasferimento, magari, per riavvicinarsi a casa.

Dal “fuggi-fuggi” non è immune il personale Ata (amministrativo tecnico e ausiliario). Alla fine dello scorso anno la maggior parte del personale di segreteria, stabile da anni, ha chiesto e ottenuto il trasferimento, tra cui anche il cosiddetto segretario, il dsga (direttore dei servizi generali e amministrativi). Dallo scorso anno si sono avvicendati tra dsga e facenti funzione, tre figure e al momento la scuola non avrebbe un segretario mentre la maggior parte del personale di segreteria, dopo i trasferimenti, è diventato precario con un contratto che scade il 30 giugno. Pertanto il vero bilancio si farà questa estate dopo le assegnazioni e dopo il decreto di mobilità degli Ata.