CAPRAROLA - «L’invasione delle cimici asiatiche è una realtà conclamata, questa specie ormai è talmente diffusa sul nostro territorio che si è sostituita alle cimici autoctone sconvolgendo quegli equilibri naturali che ne possono regolare la diffusione. Noi agricoltori abbiamo piena consapevolezza di questa invasione perché siamo costretti a monitorare costantemente la presenza di questa specie e a tentare di arginare la sua diffusione. Ad oggi il metodo più efficace per limitare i danni che sta facendo questa specie aliena al nostro ecosistema, e non solo alle nostre coltivazioni, è la diffusione delle trappole feromoniche». Così Fernando Monfeli, presidente Asta (Associazione spontanea per la tutela degli agricoltori). «Questo metodo non impattante sull’ambiente è suggerito e consigliato da una moltitudine di entomologi, biologi, tecnici e soprattutto da agricoltori che già in precedenza hanno dovuto affrontare questo problema gravissimo - spiega Monfeli -. Tantissimi lettori, sicuramente, avranno visto questa specie di totem passando per strade rurali o passeggiando in campagna. Da agricoltori e da gestori di queste trappole possiamo serenamente affermare che il metodo è estremamente efficace dato che giornalmente raccogliamo nelle nostre trappole migliaia di insetti catturati, ma possiamo anche tranquillamente affermare che questo sistema sarebbe più efficace se la diffusione di queste trappole fosse più capillare. È ovvio che la soluzione a questo problema, che inevitabilmente coinvolge tutta le comunità e l’ambiente, non può essere solo a discapito degli Agricoltori e che se veramente vogliamo arginare i danni ambientali causati da questo insetto è necessario un coinvolgimento più ampio. Finora - prosegue Monfeli - le istituzioni si sono limitate a fornire consigli e precetti, oggi è arrivato il momento che mettano a disposizione quanto meno le risorse per posizionare nuove trappole, la cui gestione potremmo continuare a farla noi e, pertanto, a nome di tutte le aziende che supportano questa associazione mi appello a tutte le istituzioni, sia a quelle che hanno dimostrato sensibilità su questo tema e sia a quelle che finora lo hanno ignorato, a sostenere la lotta alla cimice asiatica finora condotta solamente da noi agricoltori», conclude il presidente di Asta.

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