di TONI MORETTI
CERVETERI - Notte di Capodanno movimentata a Cerveteri con una maxi rissa scoppiata in Piazza Santa Maria. Sette le persone individuate e la loro posizione è stata rimessa al vaglio dell’autorità giudiziaria. Un ferito con frattura del setto nasale, ricoverato all’Aurelia Hospital ma attualmente dimesso. Questo il bilancio della rissa tra due gruppi dopo la fatidica mezzanotte che ha segnato il passaggio al nuovo anno. In corso le indagini da parte dei Carabinieri per ricostruire dettagliatamente la dinamica dei fatti e attribuire ad ogni ognuno le proprie responsabilità. Gli accertamenti continuano con l’acquisizione di nuove testimonianze.
A Palazzo Ruspoli, per il secondo anno consecutivo si ospitava il gran cenone di Capodanno organizzato da tre note attività locali. Tutto sembrava procedere per il meglio quando all’interno del palazzo due signore, mogli di appartenenti a due gruppi di persone, dal numero consistente, uno proveniente da Roma, si dice dalla località “La Rustica” e uno da Cerveteri che possiamo definire quindi di casa, cominciano a battibeccare coinvolgendo i rispettivi mariti in un alterco che sfocia in rissa come detta la migliore tradizione forse del bicchiere di troppo. Da qui ad accendere gli animi ed il campanile, il passo è stato breve tanto che il primo tentativo di placarli è stato della sicurezza che forse è intervenuta nella maniera sbagliata buttando fuori dal cancello di ingresso la persona sbagliata che non certo ha chiamato i carabinieri ma gli amici in soccorso, che sono accorsi schierandosi all’esterno del palazzo con fare minaccioso. I carabinieri è stata la Protezione Civile a chiamarli e questi sono intervenuti con quattro volanti. Da alcuni testimoni presenti è stato ritenuto esemplare l’intervento del luogotenente Franco Di Ruscio, reggente alla stazione di Cerveteri che con sangue freddo è riuscito a negoziare tra due fazioni inferocite fino a ricondurle alla calma e al buon senso. Tra ciò che si vocifera, ma di questo i militari non hanno trovato per ora conforto in nessuna testimonianza, nonostante l’odore avvertito, il tentativo di qualcuno di versare liquido infiammabile, benzina , davanti all’ingresso del palazzo forse per dar inizio ad un incendio che avrebbe avuto conseguenze terribili e drammatiche.
Tanti gli interrogativi che a questo punto si pongono: Esiste una determina dirigenziale che riassuma la concessione di tutti i permessi necessari per organizzare, in un palazzo d’epoca eventi che accolgono oltre seicento persone? Uscite di sicurezza, stabilità, era tutto in ordine?
Ci saranno danni da pagare e responsabilità da accertare ma la cosa più sconvolgente è che anche a Cerveteri arriva il contagio di emulazione per fenomeni che appartengono più all’agire delinquenziale che alla goliardia di “imbecilli”, quei soliti quattro come qualche politico premuroso ha inopportunamente esordito sui social.