CIVITAVECCHIA – Via Buonarroti è da giorni teatro di un cantiere che, per quanto ben organizzato e affidato a una ditta efficiente, solleva interrogativi importanti sulla programmazione degli interventi pubblici in aree urbane sensibili. La ditta incaricata, va riconosciuto, sta procedendo con rapidità, precisione e senza sprechi: qualità preziose in un settore dove troppo spesso si assiste a lentezze croniche e disservizi. Tuttavia, ciò non basta a compensare l’assoluta inadeguatezza della scelta temporale. I lavori, infatti, si svolgono in pieno giorno, esattamente nelle fasce orarie in cui i bambini escono dalla scuola Cialdi e i genitori si affannano nella consueta ricerca di parcheggio. In una zona già critica sotto il profilo della viabilità, la rimozione di oltre venti parcheggi per fare spazio a un escavatore e a un camioncino ha avuto l’effetto di mandare in tilt l’intero quartiere.Si è creata una situazione surreale: file di auto in doppia fila, clacson stanchi, bambini che camminano rasenti ai marciapiedi con lo sguardo smarrito, genitori nervosi e costretti a manovre azzardate pur di accostarsi. Un caos che si ripete ogni pomeriggio, e che ieri ha raggiunto l’apice dell’assurdo. Proprio nel mezzo del trambusto, ha fatto la sua comparsa l’assessore ai Lavori pubblici, Patrizio Scillipoti. Presente ma assente, ha attraversato la zona con passo rapido e sguardo distante, ignorando completamente la scena davanti ai suoi occhi: un quartiere paralizzato, esasperato e invisibile alle istituzioni. Il vero problema non è la qualità del lavoro in sé, quanto l’assenza di buon senso nella pianificazione. In molte città italiane ed europee, interventi simili vengono effettuati nottetempo, o comunque in fasce orarie in cui l’attività scolastica non interferisce con la mobilità. È una scelta logica e rispettosa della quotidianità di chi vive la città, dei bambini prima di tutto, e delle famiglie che li accompagnano. Non si chiede l’impossibile: solo un minimo di coordinamento tra assessorati, una visione che metta al centro la qualità della vita e la sicurezza dei più piccoli. Non si può ritenere normale concentrare lavori così impattanti proprio nei momenti in cui la strada è più vissuta e trafficata. È una forma di cecità istituzionale che non possiamo più permetterci. È auspicabile che chi amministra la città apra gli occhi e riveda il calendario degli interventi, spostandoli almeno in fasce orarie meno critiche. La comunità scolastica e i residenti di via Buonarroti lo meritano. Non basta lavorare bene: bisogna lavorare con intelligenza e rispetto per il territorio.

Il buon governo si misura anche da queste scelte, piccole ma decisive.