SANTA MARINELLA – Sulla questione relativa al castello di Santa Severa, dove la Lazio Crea, la società che ha in gestione le attività culturali e archeologiche sta cercando di limitare la presenza del Comune di Santa Marinella, interviene anche il capogruppo regionale di Alleanza Verdi e Sinistra Claudio Marotta che chiede che sia attivato immediatamente un tavolo tecnico in Regione per salvaguardare il Comune e le associazioni del territorio. “Subito un tavolo tecnico e politico tra Regione Lazio, Comune di Santa Marinella, Sovrintendenza e i soggetti territoriali coinvolti, per definire nuovi accordi e convenzioni per una gestione più equa del complesso del castello di Santa Severa, anche a salvaguardia dell’esperienza e delle attività svolte nel corso degli anni dal Comune stesso, dalle associazioni del territorio e dalle altre istituzioni – dice Claudio Marotta, che ha presentato in Consiglio Regionale una interrogazione sul tema, al presidente Rocca e all’assessore alla cultura Baldassarre. “In questi giorni – prosegue Marotta - il Comune di Santa Marinella e le associazioni locali, hanno fortemente criticato la proposta di nuova convenzione trasmessa dalla Regione Lazio, definita vessatoria nei confronti del Comune e del territorio, che non tiene nel dovuto conto il ruolo e la funzione che il Comune ha svolto e continua a svolgere da trent’anni a questa parte, per la tutela e la valorizzazione dell’intero complesso monumentale, che di fatto viene estromesso dalla gestione del castello. La proposta è anche dannosa nei confronti dell’intera comunità cittadina, che attraverso il contributo determinante dell’associazionismo culturale, degli operatori volontari e del personale museale, contribuisce quotidianamente, e da sempre, al suo sviluppo e alla sua crescita”. “Il Comune di Santa Marinella – conclude il consigliere Claudio Marotta - sarebbe escluso dalla gestione economica e dalla programmazione culturale. Inoltre, entro e non oltre il 31 dicembre del 2024, il Comune, ha l’obbligo di restituire a Lazio Crea numerosi spazi, come la ex Casa dei Somari, attuale centro studi marittimi e gli spazi della Rocca e la Torre Saracena dove oggi è allocato il Museo del Castello e di liberare tutti gli spazi dalle collezioni e dai reperti attualmente allocati, sgomberare il laboratorio presente al piano secondo della Rocca. Una proposta sconcertante che preoccupa tutti e lede la dignità istituzionale e il ruolo non solo del Comune di Santa Marinella, ma anche quello dell’intera comunità cittadina”.

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