Chiuse le indagini sul caso Bruzziches, la procura chiede il giudizio immediato non cautelare per la sindaca Chiara Frontini e il marito Fabio Cavini. L’accusa per entrambi è di minacce a corpo politico in concorso. La richiesta è stata depositata martedì.

L’indagine era partita nelle scorse settimane dalla denuncia di Marco Bruzziches, consigliere di maggioranza poi passato all’opposizione nel gruppo misto. Il consigliere sostiene di aver subito minacce nel corso di una cena avvenuta a fine settembre a casa sua con la sindaca e suo marito. Bruzziches in quell’occasione avrebbe ricevuto da Fabio Cavini delle minacce nel corso di una conversazione, alla quale era presente anche la sindaca, sul patrimonio comunale di cui all’epoca deteneva la delega. Conversazione che il consigliere stesso ha registrato. L’audio, poi è stato consegnato in procura. Durante l’incontro Cavini avrebbe detto: «Se io voglio fare male, capisco chi del tuo stato di famiglia è più debole e poi vado a colpire quella persona». E poi: «Purtroppo io sono la sua anima nera ed è per questo che sono molto odiato, perché a volte devo fare delle cose anche molto brutte». Frasi che sono state rese note dallo stesso Marco Bruzziches lo scorso 12 marzo con un comunicato stampa. La sindaca dal canto suo si è sempre detta estranea alle accuse che le sono state contestate. Lo scorso 4 aprile è stata la stessa Frontini a riferire in consiglio comunale di aver depositato «una memoria insieme ai miei avvocati in cui si ribadisce il mio convincimento, fermo e solido, nel non aver commesso i fatti che mi vengono contestati, ossia aver né minacciato né intimidito qualcuno. La memoria confuta, in diritto e in fatto, tutte le contestazioni mosse e su cui i pubblici ministeri stanno facendo i dovuti accertamenti. Ribadisco che quanto emerso non è un frasario che mi appartiene».

Sarà il gip Rita Cialoni, ora, a decidere sulla richiesta di giudizio immediato avanzata dalla procura.

Se accolta, farà saltare la fase dell’udienza preliminare.