MONTALTO - Nonostante il prezzo all’ingrosso dell’energia sia calato, le bollette degli italiani, e in particolare quelle dei cittadini di Montalto di Castro e Pescia Romana, continuano a salire. Lo denuncia il settimanale “L’Espresso”, e ora il caso è arrivato in Parlamento.

Qualcosa non torna nel meccanismo di formazione dei prezzi. E a dirlo non è solo l'opposizione in consiglio comunale, ma anche esponenti della stessa maggioranza di governo.

Il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli (Fratelli d’Italia) ha reso noto che Arera ha avviato un’indagine per verificare se vi siano state speculazioni sul prezzo dell’energia elettrica. L’indagine doveva essere chiusa entro marzo, ma il rapporto non è ancora stato pubblicato. Rampelli denuncia che l’Italia ha pagato nel 2024 108 euro per MW ora, contro i 58 della Francia e i 27 della Spagna.

«Una distorsione evidente - afferma il comitato “No fer selvaggio” - legata a un mercato dominato da pochi operatori, Enel in testa, e da una liberalizzazione che non ha prodotto vera concorrenza, ma ha aumentato i margini di guadagno per chi vende energia. In tre anni, i costi di commercializzazione e vendita sono saliti del 66%, a danno di famiglie e imprese. E mentre il governo proroga senza gara per 20 anni le concessioni sulle reti, caricando in bolletta anche le compensazioni pattuite con i gestori, i territori come Montalto e Pescia subiscono. Non c'è trasparenza, non c'è partecipazione. Solo impianti, servitù energetiche e rincari».

«È inaccettabile - denuncia il Comitato No Fer Montalto e Pescia - che proprio nei luoghi dove si produce energia, le bollette siano tra le più alte d’Europa.

Chiediamo che l’indagine Arera venga finalmente pubblicata. Che si faccia luce sui margini applicati dai fornitori. Che i benefici della transizione arrivino anche a chi vive accanto ai tralicci, come a Montalto di Castro, come riporta L’Espresso di questa settimana, e non solo a chi incassa i dividendi. L’energia deve essere un diritto, non un privilegio».

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